"Sidereus Nuncius"

Letteratura e teatro

Il Sidereus Nuncius, scritto in latino, è l’opera in cui Galileo annuncia le sue scoperte astronomiche, rese possibili dall’uso del cannocchiale. Grazie al latino, egli può rivolgersi all’intera comunità degli scienziati entrando direttamente nel dibattito europeo. Il trattato è dedicato a Cosimo II de’ Medici e i satelliti di Giove scoperti da Galileo saranno denominati Medicei, proprio in omaggio alla famiglia Medici, di cui lo scienziato cercava la protezione per poter rientrare a Firenze, dopo il lungo periodo di insegnamento a Padova: il latino, in questo caso, oltre ad assicurare la massima diffusione dell’opera, garantiva anche la circolazione del nome dei Medici in tutta Europa. È noto però che, negli ultimi mesi trascorsi a Padova, prima del rientro a Firenze, Galileo pensa a una riedizione del Sidereus in “toscano” per soddisfare la curiosità di coloro che, non conoscendo il latino, avevano solo potuto percepire l’importanza delle sue scoperte senza poter accedere al testo che le descriveva.

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