Cesare Pavese

Letteratura e teatro
Cesare Pavese. Fonte: Wikipedia da www.allabottega.it

Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo 1908 - Torino 1950), scrittore e poeta, ha, tra l’altro, il grande merito di aver fatto conoscere in Italia la letteratura americana, contribuendo così a fondare il mito dell'America come terra della libertà, contrapposta al regime fascista e alle sue restrizioni sul piano ideologico e culturale. Nella rivista “Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici” da lui diretta per la casa editrice Einaudi insieme a Ernesto De Martino, Pavese pubblica le opere di Propp[1], Malinowski[2], Jung[3] e altri autori fino a quel momento ignoti e perciò totalmente estranei alla cultura italiana. Sul versante propriamente letterario, oltre a innovativi studi su Walt Whitman[4], si devono a Pavese le traduzioni di importanti opere di Melville, Defoe, Lee Masters e altri che, grazie a lui, ebbero grande diffusione e influenza anche nella nostra cultura.

 

Tutta la produzione letteraria di Pavese, in prosa e in versi, ha come costante la ricerca del ritmo di ciò che accade: allo scrittore non interessa raccontare fatti concreti ma descrivere una realtà simbolica, comune a tutti gli uomini, mitica. Altro elemento costante è il tema della solitudine interiore, anche questa comune alla generazione del dopoguerra, privata dei suoi ideali, sradicata dalla campagna e prigioniera delle metropoli. Questa solitudine, da cui Pavese non vuole e non sa uscire, lo condurrà al suicidio. Nel diario Il mestiere di vivere lo scrittore ha raccontato giorno per giorno la storia del suo difficile cammino di uomo e di poeta.

 


[1] Vladimir Propp (San Pietroburgo 1895-Leningrado 1970), linguista e antropologo russo, è noto soprattutto per il suo libro Morfologia della fiaba , che ha segnato un punto di svolta nello studio del folklore.

[2] BronisÅ‚aw Malinowski (Cracovia 1884-New Haven 1942) è considerato il fondatore della moderna etnografia, la scienza che studia i costumi e le tradizioni dei popoli viventi dell’etnografia moderna. Malinowski teorizza la sua nozione di cultura nel saggio Una teoria scientifica della cultura , uscito nel 1944.

[3] Carl Gustav Jung (Kesswil 1875-Küsnacht 1961) di origine svizzera, è stato psichiatra, psicoanalista e antropologo. Dopo aver inizialmente aderito alle idee di Sigmund Freud se ne è distaccato per indicare un nuovo orientamento della psicoanalisi –che delinea nel libro Gli archetipi dell’inconscio collettivo - secondo il quale in ogni persona esiste, oltre a quello individuale, anche un inconscio collettivo, comune a tutti gli uomini, che deriva dai comuni antenati e che si esprime attraverso archetipi, simboli presenti in ogni popolo e in ogni cultura.

[4] Walt Whitman (1819-1892) è un poeta e scrittore americano, è autore della famosa raccolta in versi Foglie d'erba. La raccolta comprende anche la poesia O capitano! Mio capitano! citata nel film L'attimo fuggente (1989) diretto da Peter Weir e interpretato da Robin Williams.

 

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