"Le Occasioni"

Letteratura e teatro

Le Occasioni è il titolo della seconda raccolta poetica di Montale, pubblicata da Einaudi. Comprende poesie scritte fra il 1928 e il 1939, quasi tutte già uscite su riviste o giornali e cinque nel volumetto La casa dei doganieri e altri versi. Sono 54 testi suddivisi in quattro parti: la prima e l'ultima – prive di titolo – ospitano poesie di vario tipo; la seconda s'intitola Mottetti perché le 20 brevi liriche che contiene si rifanno al mottetto, un breve componimento in rima del XII secolo formato da una quartina e una terzina in rima incatenata; la terza parte, anch’essa senza titolo, comprende tre poesie con lo stesso titolo: Tempo di Bellosguardo[1].


In una realtà oscura e priva di speranza, sempre più vicina alla guerra e alla catastrofe, ci sono momenti brevissimi e rari (le occasioni), legati alla memoria e al ricordo, che fanno intravedere un mondo diverso, una luce nelle tenebre. Montale spiega tutto questo nell'Intervista immaginaria scritta nel 1946. Le Occasioni sono dedicate a I.B., cioè a Irma Brandeis una giovane americana di origini ebraiche studiosa di letteratura italiana che Montale conobbe nel 1933 e con la quale rimase in contatto fino al 1939, quando la Brandeis fu costretta tornare in America a causa delle leggi razziali. Irma Brandeis compare ne Le Occasioni – e anche ne La Buferacon il nome di Clizia, la ninfa cantata da Ovidio, innamorata del Sole che l'ha abbandonata e che lei continua a seguire con lo sguardo, fino a trasformarsi in girasole.



[1] Bellosguardo è una zona di Firenze, ricca di antiche ville, dove Montale aveva abitato.

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