Alla formazione della varietà regionale piemontese hanno contribuito vari fattori che trovano le loro radici dall'Unità nazionale del nostro paese. Fin dal periodo risorgimentale infatti in Piemonte, territorio storicamente bilingue, in cui francese e dialetto piemontese convivevano da secoli, il movimento patriottico fu caratterizzato da una particolare attenzione alla lingua italiana: fu fortemente affermato il ruolo fondamentale dell'italiano come fattore di unità ; il francese fu progressivamente limitato ai territori della Savoia (che tornarono alla Francia) e alla Val d'Aosta dove non mancarono proposte di italianizzazione contrastate da intense azioni di difesa delle tradizioni linguistiche locali; il dialetto, lingua parlata anche dalle persone colte e in contesti molto formali (è risaputo che Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, parlava in dialetto ai suoi ministri) perse terreno a favore dell'italiano sulla spinta di quei fattori di unificazione linguistica che operarono su tutto il territorio italiano.
La particolarità del Piemonte fu la concentrazione e la velocità con cui agirono l'industrializzazione, l'obbligo scolastico, l'urbanizzazione. La nascita della Fiat nel 1899 portò a un fortissimo aumento della popolazione e alla formazione di un movimento operaio (formato da lavoratori provenienti da ogni parte d'Italia, in particolare dalle regioni del sud) che favorì il contatto con la lingua italiana da parte delle masse attraverso la circolazione di italiano parlato (propaganda, comizi, assemblee) e scritto (in volantini, opuscoli, giornali, libri).
Naturalmente anche nel caso del Piemonte, il capoluogo Torino ha rappresentato il centro di attrazione diventando il punto di riferimento economico e culturale e quindi esercitando, anche sul piano linguistico, un'egemonia riconoscibile. Da Torino infatti si è irradiata la diffusione dell'uso dell'italiano, mentre il dialetto resta ancora oggi molto presente nella provincia, specialmente nelle zone che hanno conservato un'econmia prevalentemente agricola.
Per quel che riguarda l'italiano regionale, in Piemonte sono individuabili alcuni tratti comuni alle parlate di tutto il nord-ovest che, in alcuni casi, si sovrappongono a quelli tipici dell'italiano regionale settentrionale.