Nel ritratto di Giulio de’ Medici prevalgono termini che hanno a che fare con l’equilibrio, il rispetto, l’avvedutezza. Giulio è l’uomo della misura, per questo molti ritengono che sia lui a guidare Leone, tenendo a bada i suoi eccessi. Ma, alla prova dei fatti, la misura finisce per diventare mancanza, cioè incapacità di prendere decisioni, confusione, smarrimento di fronte alle difficoltà .
… essendo Giulio di natura grave, diligente, assiduo alle faccende, alieno da' piaceri, ordinato e assegnato in ogni cosa, e avendo in mano per volontà di Lione tutti i negozi importanti del pontificato, sosteneva e moderava molti disordini che procedevano dalla sua larghezza e facilità ; … era in modo fedelissimo e ubbidientissimo.... Giulio … ancora che avesse lo intelletto capacissimo e notizia maravigliosa di tutte le cose del mondo, nondimeno non corrispondeva nella risoluzione ed esecuzione; perché, impedito non solamente dalla timidità dell'animo, che in lui non era piccola, e dalla cupidità di non spendere ma eziandio da una certa irresoluzione e perplessità che gli era naturale, stesse quasi sempre sospeso e ambiguo quando era condotto alla determinazione di quelle cose le quali aveva da lontano molte volte previste, considerate e quasi risolute. Donde, e nel deliberarsi e nello eseguire quel che pure avesse deliberato, ogni piccolo rispetto che di nuovo se gli scoprisse, ogni leggiero impedimento che se gli attraversasse, pareva bastante a farlo ritornare in quella confusione nella quale era stato innanzi deliberasse; parendogli sempre, poi che aveva deliberato, che il consiglio stato rifiutato da lui fusse il migliore... Nella quale natura implicata e modo confuso di procedere, lasciandosi spesso trasportare da' ministri, pareva piú presto menato da loro che consigliato.