Le forme

Lo studioso americano Ernest Hatch Wilkins individua almeno nove forme a cui fa corrispondere altrettanti stadi di elaborazione del Canzoniere:

 

21 agosto del 1342Prima forma. Petrarca sceglie 14 componimenti che costituiscono organizza la prima raccolta.

 

1347/1350Seconda forma. La raccolta comprende 150 testi e inizia a configurarsi come libro. Petrarca compone il sonetto Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono - che ad oggi fa’ da premessa al Canzoniere - e la canzone I' vo pensando, et nel penser m'assale, destinata a introdurre la seconda parte dell’opera, Rime in morte di Madonna Laura.

 

1356/1358 – Terza forma, detta anche forma Correggio perché il poeta ne fa dono all’amico Azzo di Correggio, condottiero e capitano di ventura. La forma è organizzata in base a tre criteri: cronologico, tematico e di alternanza tra le forme metriche. Comprende 142 componimenti nella prima parte, 29 nella seconda.

 

1359/1362 Quarta forma, detta forma Chigi perché, mentre le prime 4 forme hanno come riferimento il Codice Vaticano 3196, questa è contenuta in un monoscritto a sé stante, il Chigiano L.V.176 della Biblioteca Vaticana. Questo manoscritto venne copiato da Boccaccio e compare per la prima volta un titolo, probabilmente suggerito da Petrarca: Francisci Petrarce de Florentia Romae nuper laureati fragmentorum liber (Libro dei frammenti di Francesco Petrarca da Firenze laureato a Roma nei nostri tempi ). I componimenti nella prima parte sono saliti a 174, nella seconda a 41.

 

1366/1367Quinta forma, detta raccolta di Giovanni, contenuta nel Codice Vaticano 3195. Giovanni Malpaghini, discepolo di Petrarca, inizia a copiare sotto la direzione del maestro i testi che egli ritiene ultimati. Il manoscritto porta intesta il titolo definitivo: Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta.

 

Ottobre 1367 e 1371/1372Sesta forma. Petrarca trascrive di persona le sue composizioni, in vari momenti. Le interruzioni dell’attività sono testimoniate dai cambiamenti d’inchiostro e di grafia nei testi. Vengono aggiunti 47 componimenti alla prima parte e 25 alla seconda.

 

4 gennaio 1373 – Settima forma o raccolta Malatesta: Petrarca cambia l’organizzazione dei materiali contenuti nella sesta forma e ne fa fare una copia che invia all’amico Pandolfo Malatesta, signore di Rimini. La copia – conservata nel Codice Laurenziano XLI.17 della Biblioteca Laurenziana di Firenze - è accompagnata da una lettera (Varie, 9, datata 4 gennaio 1373) in cui il poeta dà informazioni sul suo modo di procede nella messa a punto dell’opera.

In questa forma vengono aggiunti 7 componimenti alla prima parte, 5 alla seconda e alcuni sono disposti in ordine diverso dalle forme precedenti.

 

1373Ottava forma o raccolta Quiriniana, perché si trova nel Codice D.II.21 della Biblioteca Queriniana di Brescia. Questa forma è simile alla precedente, ma i componimenti riprendono l’ordine canonico.  Mentre prepara l’ottava forma, Petrarca invia agli amici altre 2 raccolte di rime  a cui stava lavorando da qualche anno, dette supplementi Malatesta.

 

1373/luglio 1374 – Nona forma. Petrarca riprende la stesura raccolta contenuta nel Codice Vaticano 3195 e continua il suo lavoro fino a pochi giorni prima della morte. La nona forma vede l’aggiunta di 20 componimenti alla prima parte, di 18 alla seconda e il riordinamento degli ultimi 31 componimenti indicati sui manoscritti con una nuova serie di numeri arabi. 

 

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