La "Commedia": le tappe del successo

Letteratura e teatro
Una lectura Dantis raffigurata nel capolettera iniziale della Divina Commedia

La Commedia non era un testo “facile”. Per i temi affrontati suscitava la diffidenza della chiesa e l’ostilità degli avversari politici; per l’uso del volgare, la scarsa considerazione dei letterati e dei dotti. Ciò nonostante, ebbe da subito una diffusione straordinaria, testimoniata dal numero di manoscritti (oltre 800) che ce l’hanno trasmessa, e duratura fortuna, anche attraverso le edizioni a stampa e le traduzioni in altre lingue.

 

La Commedia è il primo libro in volgare a cui viene riconosciuta la stessa dignità dei testi in latino: alla fine del XIV secolo era studiata in alcune università italiane e letta pubblicamente in moltissime città; venne anche adottata a scopo di propaganda dagli ordini mendicanti, per primi i Francescani.

 

Ma soprattutto il poema si diffuse oralmente, attraverso la consuetudine popolare di “cantare il Dante”, cioè di recitare a memoria la Commedia.

 

Non possediamo, però, testi autografi del poeta, perciò la Commedia che leggiamo oggi è frutto di ipotesi e ricostruzioni.

 

 

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