8 settembre 1474 – Ludovico, primo di dieci figli, nasce a Reggio Emilia dalla nobildonna Daria Malaguzzi Valeri e dal conte Niccolò Ariosto, capitano del presidio militare per conto degli Estensi.
La nascita
8 settembre 1474 – Ludovico, primo di dieci figli, nasce a Reggio Emilia dalla nobildonna Daria Malaguzzi Valeri e dal conte Niccolò Ariosto, capitano del presidio militare per conto degli Estensi.
Gli studi
Il conte Niccolò viene nominato giudice e la famiglia si trasferisce a Ferrara; qui Ludovico frequenta
Anni felici
Abbandona gli studi giuridici e si dedica finalmente alla sua passione – la letteratura – sotto la guida di Gregorio Elladio da Spoleto, dotto umanista. Scrive poesie in latino e compone una favola scenica andata perduta. Sono gli anni più felici della sua vita.
L'incontro con Bembo
Conosce Pietro Bembo che in quel periodo soggiorna a Ferrara, ne subisce l’influenza e si dedica alla poesia in volgare.
Deve mantenere la famiglia
Il padre muore lasciando il patrimonio in dissesto e Ludovico, come primogenito, deve provvedere alla numerosa famiglia, perciò accetta alcuni incarichi da parte degli Estensi: viene nominato capitano della Rocca di Canossa e compone l’Epitalamio per le nozze di Alfonso d’Este con Lucrezia Borgia. Inizia a scrivere l’Orlando Furioso (probabilmente nel 1502).
Prende gli ordini minori
Per godere dei benefici ecclesiastici prende gli ordini minori.
Al servizio di Ippolito d’Este
Entra al servizio del cardinale Ippolito d’Este, fratello di Alfonso e, come molti letterati del suo tempo, prende gli ordini minori per aumentare le sue entrate. La speranza di ricevere uno stipendio in qualità di poeta cortigiano sarà delusa: il cardinale non si mostrerà interessato ai suoi successi letterari e lo utilizzerà solo per incombenze pratiche o per missioni politiche e diplomatiche anche rischiose.
Alla corte di Mantova
Si reca a Mantova dove la marchesa Isabella d’Este, sorella del cardinale, è divenuta madre di Ferrante Gonzaga; per rinfrancarla dalle fatiche del parto, le legge alcuni passi del Furioso, riscuotendo un grande successo. Per gli spettacoli di corte scrive invece la Cassaria che viene rappresentata nel teatro ducale di Ferrara.
Anni difficili
Il papa Giulio II bandisce la Lega Santa contro la Francia e gli Estensi rimangono fedeli alla monarchia; Ariosto, inviato dal cardinale Ippolito, si reca due volte a Roma per placare le ire di Giulio II che, per tutta risposta, minaccia di gettarlo nel Tevere, scomunica Alfonso e toglie a Ippolito i benefici ecclesiastici. Quando i Francesi abbandonano Ferrara Ariosto torna di nuovo a Roma insieme al duca Alfonso per cercare di riconciliarsi con il papa, ma invano: per non finire in carcere devono fuggire travestiti da frati e solo dopo una serie di disavventure troveranno rifugio a Firenze. In questo periodo scrive i Suppositi.
L'amore
Muore Giulio II e Ariosto spera di ottenere uffici o benefici dal nuovo papa Leone X (Giovanni de’ Medici) che quando era ancora cardinale si era mostrato benevolo nei suoi confronti. Ma anche questa volte le sue speranze non si realizzano. Deluso, fa ritorno a Ferrara: passando per Firenze conosce Alessandra Benucci, vedova del poeta Tito Strozzi, e si innamora di lei.
Pubblica il suo capolavoro
22 aprile 1516 – Esce la prima edizione dell’Orlando Furioso, stampato a spese del cardinale Ippolito d’Este.
Abbandona il servizio presso il Cardinale
Il cardinale Ippolito viene nominato vescovo di Buda ma Ariosto si rifiuta di seguirlo in Ungheria e abbandona il suo servizio. Segue per lui un periodo di difficoltà finanziarie durante il quale comincia a scrivere le Satire.
Al servizio di Alfonso
Passa al servizio di Alfonso d’Este e la sua situazione economica migliora; inizia a scrivere gli Studenti – opera rimasta incompiuta – e per desiderio del papa porta a termine il Negromante.
Diventa governatore della Garfagnana
Viene nominato governatore della Garfagnana che è da poco ritornata in possesso della famiglia d’Este: una regione turbolenta, infestata dai banditi, dove è necessario ricorrere alla forza per mantenere l’ordine. Ludovico soffre per la lontananza dalla sua città e per le incombenze pratiche che lo tengono lontano dagli amati studi, tuttavia svolge questo difficile compito in modo egregio.
Ritorna a Firenze
Tornato finalmente a Ferrara, riprende a occuparsi degli spettacoli: scrive la Lena e rielabora il Negromante. Acquista anche una casa con l’orto nella contrada Mirasole, che oggi porta il suo nome. Sulla facciata fa scrivere questo epigramma: Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus/ Piccola ma adatta a me, non tributaria ad alcuno, non misera e tuttavia acquistata solo con denaro mio. D’ora in poi vivrà serenamente in questa casa lavorando alla terza edizione del Furioso, in compagnia di Alessandra Benucci e del figlio Virginio, avuto in gioventù da una domestica.
Il matrimonio segreto
Sposa Alessandra Benucci ma tiene segrete le nozze per conservare i benefici ecclesiastici e per non far perdere alla donna i diritti acquisiti col primo matrimonio.
Onori e riconoscimenti
Il duca Alfonso lo inserisce nel Magistrato dei 12 Savi, il collegio dei cittadini che amministra il comune di Ferrara; durante le feste di carnevale Ariosto mette in scena la Lena. Si reca a Venezia e a Todi; è ambasciatore presso Alfonso d’Avalos, marchese di Vasto, che lo accoglie con tutti gli onori e gli assegna una rendita annua di cento ducati d’oro.
La malattia
Ariosto va a Mantova con il duca d’Este per rendere omaggio a Carlo V, da cui riceve un diploma poetico; torna a Ferrara gravemente ammalato di enterite.
La morte
6 luglio 1533 – Muore nella sua casa di Mirasole e viene sepolto nella chiesa di San Benedetto; la cerimonia si svolge di notte, in maniera molto semplice. Nel 1801 le sue ceneri verranno poste nella Biblioteca di Ferrara.