Cronologia

La nascita

1483

Francesco Guicciardini nasce a Firenze da un’antica e importante famiglia di commercianti e banchieri che per tradizione aveva sempre partecipato alla vita politica della città.

Gli studi

1498

Intraprende con grande serietà gli studi giuridici prima a Firenze, poi a Ferrara, a Padova e a Pisa, dove insegnano i docenti di maggior prestigio.

Un brillante avvocato

1505

Si laurea a Pisa in diritto civile e quindi fa ritorno a Firenze dove inizia una brillante carriera di avvocato che gli assicurerà ricchezza economica e utili conoscenze politiche.

Sposa Maria Salviati

1506

Guicciardini sposa Maria, figlia di Alamanno Salviati, uno degli uomini politici più in vista di Firenze. Il matrimonio rappresenta per lui la possibilità di impegnarsi in politica ai massimi livelli. In questo periodo inizia a scrivere le Storie fiorentine.

Diventa ambasciatore

1512

Viene nominato ambasciatore unico della Repubblica di Firenze presso Ferdinando il Cattolico, re di Spagna. E’ un incarico di grande prestigio che lo trattiene in Spagna per due anni durante i quali scrive Diario del viaggio in Spagna e il Discorso di Logrogno [1]. In questo periodo inizia a raccogliere i Ricordi.



[1] Logrogno è una località situata a nord della Spagna. In questo discorso Guicciardini sostiene che Firenze ha bisogno di un governo di tipo aristocratico.

I Medici tornano a Firenze

1514

A Firenze la Repubblica di Soderini è stata rovesciata e sono tornati i Medici. Guicciardini ritorna in patria, sperando di ricevere altri importanti incarichi dal nuovo governo.

Al servizio della Chiesa

1516 - 1524

Giovanni de’ Medici diventa papa Leone X e questo evento segna l’inizio dell’attività di Guicciardini al servizio della Chiesa: viene nominato governatore di Modena, di Reggio Emilia e di Parma, territori soggetti al papato e teatro di lotte feudali sanguinose. Guicciardini riesce a riportare l’ordine e la giustizia e a difendere Reggio dalle truppe francesi. Per i suoi meriti, papa Clemente VII[1] lo nomina presidente di tutta la Romagna.



[1] Un altro papa appartenente alla famiglia Medici.

Un abile diplomatico

1526

All’attività politica si affianca con altrettanto successo quella diplomatica. Guicciardini è tra i promotori della Lega di Cognac, un’alleanza tra il papato, la Francia, Venezia e Milano creata per contrastare l’enorme potere di Carlo V, re di Spagna. Per ricompensa, il papa lo chiama a Roma e gli affida il ruolo di luogotenente generale dell’esercito. In questo periodo Guicciardini scrive il Dialogo del reggimento di Firenze.

Gli anni dell'isolamento

1527 - 1530

La Lega di Cognac viene sconfitta e le truppe di Carlo V saccheggiano Roma; a Firenze i Medici vengono di nuovo cacciati e torna la Repubblica. Guardato con sospetto a causa del suo legame con la famiglia dei Medici, Guicciardini, per mettersi al sicuro, si ritira nella sua villa di Finocchieto, nei dintorni di Firenze. In questi anni di isolamento scrive tre orazioni (Accusatoria, Defensoria e Consolatoria) per rispondere ai sospetti e difendere il suo operato. Procede anche alla redazione definitiva dei Ricordi e scrive le Considerazioni sui Discorsi di Machiavelli.

Ribelle!

1530

Il governo di Firenze passa nelle mani dei repubblicani più estremisti. Guicciardini è dichiarato ribelle e i suoi beni sono confiscati: per sfuggire all’arresto si rifugia a Roma, presso il papa.

Il ritorno a Firenze

1531

I Medici ritornano a Firenze e anche Guicciardini fa rientro in patria; di lì a poco il papa gli affida l’incarico di governare Bologna. Scrive i Discorsi del modo di riformare lo Stato dopo la caduta della repubblica e di assicurarlo al duca Alessandro[1].



[1] Alessandro di Lorenzo de' Medici, figlio illegittimo di Lorenzo II, nipote del Magnifico (o forse del cardinale Giulio de’Medici, futuro papa Clemente VII) era detto il Moro per il colore della sua pelle. Fu l'ultimo discendente del ramo principale dei Medici a governare Firenze e il primo duca ereditario della città; morì assassinato da un parente, Lorenzino de’ Medici, detto Lorenzaccio per i suoi comportamenti violenti e licenziosi.

Si ritira dalla vita politica

1537 - 1540

Quando Lorenzino de’ Medici uccide Alessandro, Guicciardini, forte della sua influenza presso l’aristocrazia fiorentina, sostiene l’elezione di Cosimo[1], il futuro granduca di Toscana. Ma Cosimo, che intende portare avanti una politica filoimperiale, lo lascia in disparte. Guicciardini si ritira dalla vita politica e compone la Storia d’Italia.



[1] Cosimo I de' Medici, duca di Firenze e poi granduca di Toscana, governerà fino al 1574.

La morte

1540

22 maggio 1540Muore nella sua villa di S. Margherita a Montici, vicino ad Arcetri.