"La vita di Castruccio Castracani da Lucca": Castruccio

    Letteratura e teatro

    Machiavelli dedica l’opera a due giovani letterati fiorentini, Zanobi Buondelmonti e Luigi Alamanni (Zanobi e Luigi carissimi), che aveva conosciuto durante gli incontri agli Orti Oricellari e con cui aveva stretto amicizia. Le vicende di Castruccio sono in gran parte opera di fantasia e obbediscono alle regole delle biografie eroiche: origini straordinarie, imprese esemplari, morte tragica. Il racconto della sua nascita ha come modello la storia di Mosè, di Romolo e di Ciro nella Vita di Ciro il Grande scritta da Senofonte.

     

    Castruccio, come molti eroi del mito, è un trovatello di cui non si conosce i genitori che mani pietose raccolgono e allevano con amore, salvandolo da morte sicura.

     

    Machiavelli racconta che Antonio Castracani, nobile lucchese, religioso e canonico di San Michele di Lucca; viveva con la sorella di nome Dianora, rimasta vedova e senza figli. Una mattina, all’alba, Diadora si era recata nella vigna e stava cogliendo erbe per la cucina, quando

     

    […] sentì frascheggiare sotto una vite intra e’ pampani, e, rivolti verso quella parte gli occhi, sentì come piangere. Onde che, tiratasi verso quello romore, scoperse le mani e il viso d’uno bambino che, rinvolto nelle foglie, pareva che aiuto le domandasse. Tale che essa, parte maravigliata, parte sbigottita, ripiena di compassione e di stupore, lo ricolse e, portatolo a casa e lavatolo e rinvoltolo in panni bianchi come si costuma, lo presentò, alla tornata in casa, a messer Antonio. Il quale, udendo el caso e vedendo il fanciullo, non meno si riempié di maraviglia e di pietade che si fusse ripiena la donna, e consigliatisi intra loro quale partito dovessero pigliare, deliberorono allevarlo, sendo esso prete e quella non avendo figliuoli. Presa adunque in casa una nutrice, con quello amore che se loro figliuolo fusse, lo nutrirono; e avendolo fatto battezzare, per il nome di Castruccio loro padre lo nominorono.

     

    Castruccio cresce intelligente, vigoroso, assennato. Messer Antonio vorrebbe (disegnando) fare di lui un uomo di chiesa, ma quel ragazzo straordinario ha un’inclinazione del tutto diversa (subietto del tutto disforme):

     

    Cresceva in Castruccio con gli anni la grazia, e in ogni cosa dimostrava ingegno e prudenza; e presto, secondo la età, imparò quelle cose a che da messer Antonio era indirizzato. Il quale, disegnando di farlo sacerdote e con il tempo rinunziargli il calonacato e altri suoi benefizii, secondo tale fine lo ammaestrava. Ma aveva trovato subietto allo animo sacerdotale al tutto disforme; perché, come prima Castruccio pervenne alla età di quattordici anni, e che incominciò a pigliare uno poco di animo sopra messer Antonio, e madonna Dianora non temere punto, lasciati e’ libri ecclesiastici da parte, cominciò a trattare le armi; né di altro si dilettava che o di maneggiare quelle, o con gli altri suoi equali correre, saltare, fare alle braccia, e simili esercizii; dove ei mostrava virtù di animo e di corpo grandissima, e di lunga tutti gli altri della sua età superava. E se pure ei leggeva alcuna volta, altre lezioni non gli piacevano che quelle che di guerre o di cose fatte da grandissimi uomini ragionassino.

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