Umbria

Varietà dell'italiano

Prima dell’unificazione nazionale anche questa regione era caratterizzata da un diffuso analfabetismo che, nella comunicazione orale, ha coinciso con una persistente dialettofonia. Con l’unificazione nazionale, anche in Umbria hanno agito i molti fattori di diffusione dell’italiano, la centralizzazione amministrativa e burocratica, la scuola, i grandi mezzi di comunicazione di massa. Pur in un contesto di progressiva espansione dell’italiano, i dialetti hanno continuato a essere utilizzati e hanno influenzato le varietà di italiano che restano tutt’oggi presenti nella regione. Come è avvenuto nelle Marche, si è mantenuto, anche in Umbria, un diffuso policentrismo linguistico: nessun centro urbano è diventato polo di attrazione e irradiazione culturale e linguistico capace di rendere unitario e omogeneo l’italiano regionale umbro. I linguisti hanno individuato almeno tre grandi aree in base alle rispettive varietà locali di italiano parlato:

  1. la varietà perugina che si parla in un raggio di circa 45 km intorno alla città di Perugia e che presenta tratti affini alle varietà parlate nelle provincie toscane di Arezzo e Siena;

  2. la varietà altotiberina presente nei comuni a nord di Perugia con elementi di continuità con le parlate dell’area marchigiana settentrionale;

  3. la varietà sud-orientale (spoletina) delimitata a nord dal fiume Chiascio e a destra da Tevere con tratti vocalici perugini, ma anche caratteristiche fonologiche di stampo toscano.