Umberto Saba nasce a Trieste e qui trascorre la sua vita: Trieste è la sua città , come la moglie Lina è la sua donna. Il poeta le accomuna nello stesso amore, come spiega in Storia e cronistoria del Canzoniere, e a loro dedica versi stupendi:
[…] la città e la donna assumono per la prima volta i loro inconfondibili aspetti; e sono amate appunto per quello che hanno di proprio e di inconfondibile. Trieste è la prima poesia di Saba che testimoni della sua volontà precisa di cantare Trieste proprio in quanto Trieste e non solo in quanto città natale.
Ed amai nuovamente…
Da: Autobiografia
Ed amai nuovamente; e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.
Trieste è la città , la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità ; né dalla sua fu fin ad oggi mai l'anima partita.
Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un'altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.
Per l'altezze l'amai del suo dolore;
perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.
Trieste
Da: Trieste e una donna
Ho attraversata tutta la città .
Poi ho salita un’erta
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città .
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva
Della raccolta Trieste e una donna fa parte anche la poesia Città vecchia a cui si è ispirato il cantautore Fabrizio De André comporre una famosa canzone che porta lo stesso titolo.
Città vecchia
Da: Trieste e una donna, 1910-12)
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un'oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene che va
dall'osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l'infinito
nell'umiltà .
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d'amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s'agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.
In Storia e cronistoria del Canzoniere, Saba scrive:
Città vecchia è una delle poesie più intense e rivelatrici di Saba. Forte è in lui il bisogno innato di fondere la sua vita a quella delle creature più umili ed oscure