Pier Paolo Pasolini

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Pasolini con Tonino Delli Colli. Fonte: INDIRE, Olycom spa

Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975) scrittore e regista cinematografico, tra i maggiori intellettuali del XX secolo. Sul grande schermo, in particolare, esordì con "Accattone" (1961), rappresentando realisticamente il mondo del proletariato romano e il linguaggio dei ragazzi di borgata. Seguirono, tra gli altri, "Mamma Roma" (1962, con Anna Magnani), l'episodio "La ricotta" in "Ro.Go.Pa.G." (1963), che gli costò una condanna per vilipendio alla religione cattolica, "Il vangelo secondo Matteo" (1964, premio speciale della giuria al Festival di Venezia) e "Uccellacci e uccellini" (1966, con un Totò spogliato dagli schemi della sua abituale comicità). "La ricerca del contrasto tra musica e immagine, la fissità ieratica di stampo pittorico di molte inquadrature, spesso imperniate su volti presi dalla strada, l'attenzione per le luci naturali e la fotografia, la scelta di esterni remoti e brulli, la scoperta di attori dal fascino ingenuo e spontaneo quali F. Citti e N. Davoli, sono le cifre stilistiche di un regista che ricerca continuamente - e spesso trova - una complementarietà tra cinema e scrittura" (Enciclopedia del Cinema, Garzanti, 2009, pagg. 1051-1052). Adattò con originalità anche opere teatrali, come "Edipo Re" (1967) e "Medea" (1969, con Maria Callas), e classici letterari, come "Il Decameron" (1971) e "I racconti di Canterbury" (1972). Uscì postumo "Salò o le 120 giornate di Sodoma" (1975), un film scioccante che rappresenta forse il suo atto più provocatorio.

 

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