6. Che lingua usano i mass media?

La varietà di lingua dei grandi mezzi di comunicazione di massa come cinema, radio, televisione è stata definita da Francesco Sabatini italiano trasmesso. Si tratta di una varietà che presenta fenomeni tipici della scrittura in una modalità di comunicazione che resta prevalentemente parlata. Nel corso della loro storia ciascuno di questi mezzi ha modificato il tipo di italiano utilizzato e quindi largamente diffuso: per tracciare una linea di tendenza generale, possiamo dire che inizialmente, soprattutto la radio e la televisione delle origini, hanno fortemente contribuito alla diffusione dell'italiano come lingua nazionale; in particolare, hanno diffuso una varietà di italiano fortemente standardizzato nella pronuncia in primo luogo, ma anche nel lessico e nella sintassi.

 

L'evoluzione della società italiana, l'innalzamento del livello di alfabetizzazione con la conseguente diffusione dell'italiano come lingua posseduta e usata dalla maggior parte della popolazione, hanno prodotto una trasformazione anche nell'italiano dei "mass media". Il sistema radiotelevisivo inoltre si è profondamente modificato: dal monopolio dello Stato si è passati all'emittenza privata e quindi da un'offerta limitata e omogenea a una scelta sterminata di programmi anche molto diversi tra loro.

 

Attualmente, anche grazie alla realizzazione di corpora di trasmesso radiofonico e televisivo, è stato possibile studiare le caratteristiche linguistiche del trasmesso: si è riscontrato un generale rispecchiamento dei diversi tipi di parlato presenti nella società italiana con differenze notevoli da emittente a emittente e a seconda del genere di programma. Per la lingua della televisione, che senza dubbio è stato e resta il mezzo più popolare e seguito, si è introdotto anche il concetto di specchio a due raggi: da un lato infatti la televisione riflette la varietà e il plurilinguismo presente nel palato reale, dall'altro offre spunti e innovazioni, soprattutto attraverso il successo di alcuni personaggi e alla frequenza di alcuni “tormentoni” (ad esempio nelle pubblicità), che entrano nel parlato comune.

 

Poche considerazioni a parte sulla lingua di Internet. Anche se gli studi in questo ambito sono ancora all'inizio, un dato appare certo e condiviso: la comunicazione in rete ha rilanciato la lingua scritta e, in particolare, una varietà di scrittura immediata, meno controllata e che presenta spesso tratti dell'oralità.

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