"Stanze"

Letteratura e teatro
S. Botticelli, Ritratto di Giuliano de' Medici. Fonte: Wikimedia Commons

Le Stanze sono un poemetto in ottave che Poliziano compone per celebrare la vittoria di Giuliano de’ Medici nel torneo tenuto a Firenze il 29 gennaio 1475. Consiste in due libri, il primo di centoventicinque ottave, il secondo di sole quarantasei perché Poliziano interruppe la sua opera, forse a causa della morte di Giuliano, a cui le Stanze erano dedicate. Il poemetto, come scrive Asor Rosa, è un travestimento classicheggiante della contemporaneità: i protagonisti – Giuliano de’ Medici e Simonetta Vespucci, la donna da lui amata – sono trasfigurati in personaggi del mito e le loro vicende ripropongono temi cari alla mitologia classica. Giuliano, che nelle Stanze prende il nome di Iulio, è un giovane bello e coraggioso che si dedica alla caccia disprezzando l’Amore; per vendicarsi, Cupido lo colpisce con una delle sue frecce e Iulio si innamora perdutamente di Simonetta, una bellissima ninfa che gli era apparsa in precedenza con le sembianze di una cerva. Venere, informata dal figlio che Iulio ha ceduto all’amore, tramite Pasitea, sposa del Sonno, procura al giovane il sogno nel quale Cupido gli appare e lo esorta a giostrare in un torneo per conquistare Simonetta. Iulo si sveglia desideroso di mostrare il suo valore e invoca l’aiuto di Pallade, della Gloria e dell’Amore. Poliziano interrompe a questo punto la composizione delle Stanze.

 

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