Le Rime vengono pubblicate nel 1530, dopo la morte del poeta, con il titolo Sonetti e canzoni di M. Jacopo Sannazaro. Sono101 componimenti di vario genere (sonetti, canzoni, madrigali, terzine) che riprendono lo stile e i temi del Canzoniere di Petrarca; fra questi c’è un gliòmmero [1] (gomitolo, in dialetto napoletano). Il poeta dedica le rime a Cassandra Marchese, la gentildonna napoletana di cui era innamorato e che ne era stata l’ispiratrice.
[1] Lo gliòmmero è formato di una serie di endecasillabi con rima al mezzo. Nel Quattrocento era diffuso alla corte aragonese di Napoli ed è rimasto in voga per tutto il Cinquecento. Uno gliòmmero individuato da Francesco Torraca come opera di Sannazaro è stato edito anche di recente; alcuni indizi permettono inoltre di attribuire a Sannazaro anche un secondo gliòmmero.