Johnny, protagonista del romanzo, è uno studente di letteratura inglese nato ad Alba che decide di unirsi ai gruppi partigiani delle Langhe. In un primo momento si arruola nelle brigate comuniste Garibaldi. Partecipa a numerose azioni ed è anche testimone di tensioni e contrasti interni al gruppo: si accorge così che la Resistenza non è soltanto un'esperienza eroica ma anche una realtà dura, faticosa e complessa. La sua brigata viene dispersa e Johnny si unisce ai partigiani azzurri[1] che hanno il quartier generale nel pase di Mango: con loro partecipa alla presa di Alba e quando la città cade di nuovo in mano ai fascisti, deluso e amareggiato torna sulle colline. Qui incontra Nord, il capo dei partigiani azzurri, che gli restituisce fiducia e speranza nel futuro: con questo rinnovato coraggio Johnny affronterà la sua ultima battaglia.
Fenoglio lavorò a lungo al romanzo, che rimase però incompiuto e lacunoso. Il titolo Il partigiano Johnny, poi entrato nella consuetudine, è apocrifo e risale alla prima edizione del 1968, curata da Lorenzo Mondo. Del romanzo sono apparse, successivamente, altre due edizioni: la prima, nel 1978, curata da Maria Antonietta Grignani, la seconda, da Dante Isella, nel 1992. Nel paese di Mango, nel 2001 è stato istituito il percorso letterario Il paese del partigiano Johnny).
[1] Così erano chiamati i gruppi partigiani nati dai reparti dell'esercito che dopo l'8 settembre avevano deciso di impegnarsi nella Resistenza. Erano composti soprattutto da persone di estrazione borghese, di idee liberali o conservatrici che avevano in comune la fedeltà alla Monarchia.