"Vita di un uomo": Ungaretti si racconta

    Letteratura e teatro

    Vita di un uomo. Tutte le poesie, pubblicata nel 1969[1] per volere di Ungaretti, raccoglie la sua produzione completa accompagnata da commenti e note personali; nell'introduzione, che porta il titolo Ragioni d'una poesia, l'autore racconta le diverse tappe di una ricerca poetica che va di pari passo con la sua maturazione come uomo.

     

    Per Ungaretti fare poesia significa esplorare quel continente d'inferno che è la condizione umana. Il poeta soltanto, attraverso la sua arte, può scoprire questa dimensione segreta e rivelarla agli altri: ciò fa di lui un dannato, una creatura diversa e solitaria, schiacciata dal peso di questa grande e straordinaria responsabilità.

     

    L’esperienza poetica è esplorazione di un personale continente d’inferno, e l’atto poetico, nel compiersi, provoca e libera, qualsiasi prezzo possa costare, il sentire che solo in poesia si può cercare e trovare libertà. Continente d’inferno, ho detto, a causa della singolarità del sentimento di non essere come gli altri, ma in disparte, come dannato, e come sotto il peso di una speciale responsabilità: quella di scoprire un segreto e rivelarlo agli altri. La poesia è scoperta della condizione umana nella sua essenza, quella di essere un uomo d’oggi, ma anche un uomo favoloso, come un uomo dei tempi della cacciata dall’Eden; nel suo gesto d’uomo, il vero poeta sa che è prefigurato il gesto degli avi ignoti, nel seguito di secoli impossibile a risalire, oltre le origini del suo buio.



    [1] Nel 2009 è uscita la nuova edizione di Vita di un uomo (Meridiani Mondadori) che contiene altre poesie trovate dopo il 1969.

     

     

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