"Valbormia, discorrevamo il tuo fondo"

    Valmorbia, discorrevano il tuo fondo
    fioriti nuvoli di piante agli àsoli.
    Nasceva in noi, volti dal cieco caso,
    oblio del mondo.
    Tacevano gli spari, nel grembo solitario
    non dava suono che il Leno roco.
    Sbocciava un razzo su lo stelo, fioco
    lacrimava nell'aria.
    Le notti chiare erano tutte un'alba
    e portavano volpi alla mia grotta.
    Valmorbia, un nome e ora nella scialba
    memoria, terra dove non annotta.

     

    (Eugenio Montale, Valbormia, discorrevamo il tuo fondo, in Ossi di seppia)

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