"Uscire dalla via segnata": lettera a Paolo Cortese

    Letteratura e teatro

    Nella lettera all’amico Paolo Cortese, scrittore e segretario apostolico a Roma, Poliziano esprime la sua idea sull’imitazione degli autori antichi. Nessuno, neppure Cicerone va riprodotto pedissequamente: per fare arte è necessario avere coraggio e mettere in gioco le proprie capacità, uscire dalla via segnata, dare un contributo creativo e personale. L’artista non è un pappagallo ma una persona che esprime se stessa.

     

    Quelli che compongono solamente imitando mi sembrano simili ai pappagalli che dicono cose che non intendono. Quanti scrivono in tal modo mancano di forza e di vita; mancano di energia, di affetto, di personalità; stanno sdraiati, dormono, russano. Non dicono niente di vero, niente di solido, niente di efficace. Tu non ti esprimi come Cicerone, dice qualcuno. Ebbene? Io non sono Cicerone, io esprimo me stesso. Quando avrai letto abbondantemente e a lungo Cicerone e altri buoni autori, e li avrai studiati, imparati, digeriti, vorrei che tu procedessi con le tue sole forze, vorrei che tu fossi una buona volta te stesso… vorrei che tu rischiassi mettendo in gioco tutte le tue capacità… Come non può correre velocemente chi si preoccupa solo di porre il suo piede sulle orme altri, così non potrà mai scrivere bene chi non ha il coraggio di uscire dalla via segnata. E ricordati infine che solo un ingegno infelice imita sempre, senza trarre mai nulla da sé.

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