Tratti fonetici
Rafforzamento delle consonanti semplici, come, ad esempio, ditto per ‘dito’, pottuto per ‘potuto’, mangiatto per ‘mangiato’, capitto per ‘capito’.
Oscillazione nella pronuncia di e/o toniche in base a criteri metafonetici (chiuse in presenza di vocale finale chiusa e aperte in presenza di vocale finale aperta), con conseguenze quindi morfologiche sia per il genere per cui, ad esempio, signóri (maschile) ma signòra (femminile) e per il numero, quindi ad esempio dottòre (singolare con o aperta), ma dottóri (plurale con o chiusa).
Tratti morfosintattici
Collocazione del verbo alla fine della frase, soprattutto in frasi interrogative: capitto mi hai?, il pane vuoi? [link con il testo di Satta]
Collocazione dell’aggettivo dopo il nome: è uscito un libro nuovo, ha dato dei consigli buoni.
Uso delle perifrasi stare+gerundio anche senza aspetto progressivo: sta sempre partendo in treno, è più veloce.
Uso ridondante di tutto in espressioni del tipo che tutto hai fatto?, Chi tutto hai visto?
Omissione dell’articolo (soprattutto in presenza di una preposizione) con nomi di parentela la casa di zia, il consiglio di nonna, e con titoli di professione, telefono a dott. Pini, gli esami di prof. Belli.
Lessico
Alcune parole o espressioni tipiche dell’italiano regionale della Sardegna: accozzo per ‘raccomandazione’, bà culo [link al testo di Satta] per ‘bastone pastorale’, berretta [link al testo di Satta] per ‘berretto’ (copricapo tipico simile a un turbante), brutta voglia per ‘nausea’, cacciare per ‘vomitare’, invitare per ‘offrire’, sbrigare [link al testo di Satta] per ‘sistemare’, scendere per ‘andare’, alzare per ‘salire’, tanca [link al testo di Satta] per ‘terreno recintato in cui pascolano le greggi’, tornare per ‘restituire’, fil di ferro per ‘acquavite’, dare occasione per ‘importunare’; ci sono parole utilizzate con valore più ristretto come odore per ‘cattivo odore’, meschino per ‘sfortunato’, giusto [link al testo di Satta] per ‘proprio’ (“giusto ieri sera”), oppure con una gamma di significati più ampia come bussare che vale anche per ‘suonare il campanello’ o sera che vale anche per ‘pomeriggio’.