Il panorama linguistico della Penisola è arricchito dalla presenza di varietà che, perlomeno fino al recente passato, hanno rappresentato la lingua madre di popolazioni che in diverso modo si sono introdotte nel tessuto sociolinguistico preesistente, e in questo senso le realtà in questione si definiscono come alloglotte. Presenza e consistenza di queste particolari realtà sociolinguistiche all'interno dell'odierno territorio amministrativo italiano sono da ricondurre soprattutto a particolari processi socio-politici (migrazioni, colonizzazioni più o meno forzate, ridefinizione dei confini politici), in virtù dei quali la realtà linguistica italiana assume i connotati di una sorta di Europa linguistica in miniatura.
Depositarie, al momento del loro insediamento, di una lingua che, rispetto alle varietà in uso nei diversi territori d'arrivo, era globalmente“altra” e priva di alternative per i parlanti, le comunità alloglotte hanno visto in seguito ampliarsi e articolarsi il proprio repertorio linguistico, confrontandosi da un lato con le varietà dialettali dell'area, dall'altra assumendo progressivamente l'italiano come “polo elevato” del repertorio.