La malattia

    Il lavoro in tipografia lo segna fisicamente ma gli apre anche nuove strade:

     

    Una malattia per intossicazione da piombo, seguita da complicazioni polmonari, mi costringeva intanto a lasciare la tipografia, ma avevo nelle mani un nuovo mestiere e vissi di traduzioni fino al 1941 traducendo opere di Lawrence, Edgar Poe, Faulkner, De Foe e racconti americani da Hemingway a Saroyan, che pubblicavo con commenti critici su periodici varii. Presentai nello stesso modo anche alcuni poeti sempre anglosassoni: Elliot, per intenderci, e Auden, Mac Neice ecc.

     

    [da Della mia vita fino a oggi raccontata ai miei lettori stranieri, in “Pesci rossi”, Bollettino editoriale numero 3, Bompiani, 1949]

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