"La giornata di uno scrutatore"

    Letteratura e teatro

    Calvino impiega dieci anni per scrivere La giornata di uno scrutatore, un romanzo la cui vicenda si svolge in una sola giornata, il 7 giugno 1953[1].

     

    Protagonista è Amerigo Ormea, un militante del Partito Comunista Italiano che durante le elezioni del 1953 svolge il ruolo di scrutatore presso il Cottolengo di Torino, un istituto religioso che ospita persone con gravi problemi fisici e mentali. Il suo compito è quello di sorvegliare che queste persone non vengano convinte a votare Democrazia Cristiana, il partito rivale. Durante questa giornata Amerigo Ormea entra in contatto con un mondo per lui sconosciuto, fatto di sofferenza, dolore, miseria ma anche di profonda umanità (la suora che dedica la sua vita alla cura dei malati, il padre anziano che sbuccia mandorle per il figlio handicappato). Uscirà dall'esperienza completamente cambiato. Non a caso il cognome Ormea è l'anagramma della parola amore, il valore che ha imparato a riconoscere e apprezzare in quella realtà ai limiti dell'umano.



    [1] Nella prefazione al libro, Calvino spiega che in quella data aveva trascorso alcuni minuti al Cottolengo come candidato del Partito Comunista e vi era poi tornato proprio come scrutatore nel 1961. Il racconto era nato da questa personale, sconvolgente esperienza.

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