Elisione

    Fonologia

    Si chiama «elisione» la caduta di una vocale atona finale di una parola davanti alla vocale iniziale della parola successiva. Nella scrittura l’elisione si indica con l’apo­strofo (’).

     

    L’elisione è obbligatoria con gli articoli lo e la (e relative preposizioni articolate), con quello e bello, e con una; è facoltativa con gli, rara con le: lanimo, lerba, nellaria, dallumido, quellangolo, bellesempio, unonda, unepoca, glindividui (o gli individui), larmi (poetico; normalmente le armi). Inoltre è frequente con di: doro, duso, daccor­do; non rara, nel parlato, con le particelle pronominali mi, ti, si, vi, ne, ecc.: maccorsi, taspetto, soffende (ma scrivendo si preferisce mi accorsi, ti aspetto, si offende).

     

    Nella nostra frase di esempio l’elisione è avvenuta, nella pronuncia più veloce, fra di e uscire: si è avuta così la pronuncia duscire, che nella scrittura si rende con duscire.

    E evidente che con l’elisione si evita l’incontro di due vocali che formerebbero un iato: lo animo, la erba, nella aria, di oro, di uso, ecc. L’iato richiede sempre uno sforzo maggiore nella pronuncia, e questo sforzo si elimina quando è possibile.

     

     

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