Dario Argento (Roma 1940) regista cinematografico. Dapprima critico (per "Paese sera") e soggettista-sceneggiatore (per Sergio Leone e Giuseppe Patroni Griffi), suggestionato dal cinema di Hitchcock e da quello di Mario Bava, esordisce alla regia con il thriller "L'uccello dalle piume di cristallo" (1970): grande successo internazionale e primo capitolo della cosiddetta "trilogia degli animali" (musicata da Ennio Morricone), che comprende "Il gatto a nove code" (1971) e "Quattro mosche di velluto grigio" (1971), e che inaugura la breve ma fortunata stagione del thriller all'italiana. "Nei tre film sono già evidenti gli elementi principali della sua poetica e del suo stile innovativo: sadismo voyeuristico, colpi di scena improvvisi, uso degli spazi eminentemente claustrofobico, utilizzo di una fotografia dai colori saturi, montaggio virtuosistico di dettagli al ritmo spesso angoscioso e martellante della musica e, soprattutto, l'invisibilità di un assassino che - sino alla fine - viene mostrato solo metonimicamente con dettagli del corpo". Tutti questi elementi "trovano perfetto equilibrio e compimento in Profondo rosso (1975), summa e manifesto del suo thriller barocco e visionario che - per gli elementi di parapsicologia inseriti nel racconto e per la violenza di molte scene - denota già precisi segni della sua successiva virata verso l'horror gotico e crea la formula di un genere che influenzerà non pochi autori nazionali e internazionali" (Enciclopedia del Cinema, Garzanti, 2009, pagg. 53-54). A partire da "Profondo rosso", Argento privilegia infatti l'elemento fantastico rispetto alla verosimiglianza di storie e dialoghi e grazie anche alla perfetta simbiosi tra la violenza delle immagini e l'angoscia prodotta dalle musiche dei Goblin, firma capisaldi dell'horror italiano come "Suspiria" (1977), "Inferno" (1980), "Tenebre" (1983) e "Phenomena" (1985). Poco apprezzato dalla critica italiana, ma oggetto di culto in Francia e negli Stati Uniti, Dario Argento è uno dei registi italiani più noti all'estero.