Antico, sono ubriacato dalla voce

    Dalla sezione Mediterraneo di Ossi di Seppia

     

    Antico, sono ubriacato dalla voce ch'esce dalle tue bocche

    quando si schiudono come verdi campane

    e si ributtano indietro e si disciolgono.
    La casa delle mie estati lontane,
    t'era accanto, lo sai,
    là nel paese dove il sole cuoce
    e annuvolano l'aria le zanzare.
    Come allora oggi in tua presenza impietro, mare,

    ma non più degno mi credo del solenne ammonimento del tuo respiro.

    Tu m'hai detto primo
    che il piccino fermento del mio cuore

    non era che un momento del tuo;

    che mi era in fondo la tua legge rischiosa:

    esser vasto e diverso
    e insieme fisso:
    e svuotarmi così d'ogni lordura
    come tu fai che sbatti sulle sponde
    tra sugheri alghe asterie
    le inutili macerie del tuo abisso.

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