Le truppe dei lanzichenecchi discese a più riprese in suolo italiano fra il XV e XVI secolo sono tristemente note per il cosiddetto sacco di Roma, compiuto nel 1527 al soldo dell'Imperatore Carlo V. La truce vicenda si inquadra nella più ampia cornice dei conflitti per la supremazia in Europa tra Francesco I di Valois, Re di Francia e Carlo V d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, nonché re di Spagna, ma risulta anche una crociata luterana contro la Roma papalina.
Il costume rispecchiava del tutto la tracotante spavalderia di questi mercenari, eccessiva nei colori e sovrabbondante di accoltellature, profonde incisioni sui tessuti che lasciavano intravvedere la biancheria sottostante, venute in gran moda nel XVI secolo. Si dice che questa moda dei tagli verticali fosse mutuata dagli svizzeri, dopo il 1476, poi, dalla Germania tramite la famiglia di Guisa, fu introdotta in Francia, per passare in Inghilterra dopo le nozze di Luigi XII con la sorella di Enrico VIII. In nessun paese comunque, gli abiti dai tagli verticali raggiunsero il culmine di esagerazione come in terra tedesca, dove centinaia di tagli “martirizzavano” farsetti e calzoni.
I lanzichenecchi lanciarono anche la moda dei calzoni “a lattuga”, a larghe strisce di stoffa, separate fra loro dai fianchi alle ginocchia, da cui appariva una gran quantità di seta bianca. Questi calzoni sono ancora oggi indossati dalle guardie svizzere della Città del Vaticano, il cui figurino si dice fosse stato addirittura disegnato da Michelangelo.