14 luglio 1454 – Angelo Ambrogini nasce a Montepulciano (in latino Mons Politianus); da qui l'appellativo Poliziano, col quale è conosciuto. Il padre Benedetto è un dottore in legge legato alla famiglia Medici.
La nascita di Poliziano
14 luglio 1454 – Angelo Ambrogini nasce a Montepulciano (in latino Mons Politianus); da qui l'appellativo Poliziano, col quale è conosciuto. Il padre Benedetto è un dottore in legge legato alla famiglia Medici.
Un bambino timido
Perde il padre, assassinato dai parenti di un imputato che aveva fatto condannare. Angelo è un bambino timido e insicuro: la morte del padre contribuisce ad accentuare queste caratteristiche che lo accompagneranno per tutta la vita.
A Firenze
Si trasferisce a Firenze con la madre e, nonostante le difficoltà economiche, riesce a frequentare l'Università . A Firenze conosce personaggi di grande rilievo culturale come il grande filosofo e umanista Marsilio Ficino.
Alla corte dei Medici
Traduce dal greco in latino i primi due libri dell'Iliade di Omero e li dedica a Lorenzo de' Medici, che dal 1469 è diventato guida della Repubblica fiorentina. Lorenzo lo prende sotto la sua protezione e gli consente di frequentare la biblioteca di famiglia.
Diventa Segretario del Magnifico
Il Magnifico lo nomina suo segretario personale e gli affida l'educazione del figlio Piero. Poliziano si trasferisce a Palazzo Medici e inizia a scrivere le Elegie, gli Epigrammi e le Stanze per la Giostra, dedicate a Giuliano de’ Medici, fratello di Lorenzo.
È ordinato sacerdote
Viene nominato priore della chiesa di San Paolo Apostolo e ordinato sacerdote; in seguito verrà nominato canonico di Santa Maria del Fiore, la cattedrale di Firenze.
La congiura dei Pazzi
26 aprile 1478 – Giuliano viene assassinato da sicari nella congiura pianificata fra gli altri da alcuni componenti di una ricca famiglia di banchieri fiorentini, i Pazzi, che si opponevano al potere dei Medici (Congiura dei Pazzi). Poliziano, profondamente colpito, interrompe la scrittura delle Stanze e racconta questo tragico evento nella cronaca Pactianae coniurationis commentarium (Commentario sulla congiura dei Pazzi).
A Cafaggiolo
A Firenze scoppia la peste e Poliziano segue la famiglia Medici nella villa di Cafaggiolo.
I contrasti con i Medici
Iniziano i contrasti con la famiglia Medici. Clarice Orsini, moglie del Magnifico, donna di costumi severi ed eccessivamente rigorosi, non condivide i metodi di Poliziano e impedisce che gli venga affidata l'educazione dei figli. Il poeta lascia Cafaggiolo. Si reca a Venezia, a Padova, a Verona e a Mantova, dove rimane per qualche tempo ospite alla corte del cardinale Francesco Gonzaga. Qui Poliziano scrive la Fabula di Orfeo.
Insegna allo Studio Fiorentino
Scrive a Lorenzo de' Medici che desidera tornare a Firenze: il Magnifico gli procura il prestigioso incarico di insegnare poetica e retorica all’Università (lo Studio Fiorentino[1]). In questo periodo Poliziano si dedica con grande passione alla filologia[2] e inizia scrivere discussioni su passi e problemi di autori latini e greci che confluiranno nella Miscellanea; scrive anche numerose Epistole e le Sylvae, quattro dotte prolusioni in esametri.
[1]Così si chiamava l’Università di Firenze, aperta nel 1348, dove si insegnavano materie scientifica, letterarie, giuridiche, filosofiche e teologiche.
[2] La filologia è la scienza che, esaminando l’origine e la struttura di un testo letterario, cerca di ricostruirlo nella forma più vicina all’originale.
Amici e nemici
Diventa grande amico del filosofo Pico della Mirandola. Ha invece scontri violenti con altri umanisti come Giorgio Merula – che lo accusa di aver scritto nella Miscellanea informazioni errate o di averle copiate – e Bartolommeo Scala, che Poliziano accusa di essersi arricchito in modo non corretto sfruttando la protezione della famiglia Medici.
Ambasciatore a Roma
Viene inviato e Roma come ambasciatore in occasione dell’elezione di papa Innocenzo VIII.
Si dedica alla filosofia
Abbandona la scrittura di testi poetici per dedicarsi allo studio della filosofia antica. Il pensiero di Aristotele lo affascina: nelle sue lezioni rivaluta le scienze e le arti meccaniche, segnando una svolta innovativa e di grande significato.
Tempi difficili
Muore Lorenzo il Magnifico, protettore degli intellettuali fiorentini: per Poliziano e per lo Studio si apre un periodo di crisi. Il poeta cerca di farsi nominare cardinale da Piero de’ Medici, il nuovo Signore, un tempo suo allievo, ma non riesce nell’intento.
La morte improvvisa
Poliziano muore improvvisamente nella notte fra il 28 e il 29 settembre. Indagini svolte di recente dall'Università di Bologna sembrano confermare l'idea che sia stato avvelenato.