Ho fatto il percorso "Dall'Italia al Brasile... e ritorno". Mi è
piaciuto tantissimo perché è proprio così che sento la mia esperienza
come italo-brasiliano. Noi, gli "italo-brasiliani", manteniamo ancora
una visione molto romantica sulla madre Italia. Diciamo con orgoglio
che siamo discendenti degli italiani. Per questo ci sono tantissimi
che chiedono la "doppia cittadinanza" (brasiliana ed italiana),
spendono un sacco di soldi per farla e aspettano fino a 10 anni per
ricevere la cittadinanza italiana. Però, come è molto bene spiegato
sul percorso: "la loro speranza di essere accolti come cittadini a
pieno titolo [in Italia] è spesso destinata a scontrarsi con un paese
che fatica a integrare chi viene da fuori. Come tutti gli altri
immigrati, anch’essi soffrono l’ostilità riservata agli indesiderati,
costretti a lunghi percorsi burocratici, a un lavoro precario e al
razzismo. Non è un caso che molti decidano dopo breve tempo di tornare
in Brasile".
Io già avevo sentito parlare di questo problema e, quindi non mi sono
interessato ad avere la cittadinanza italiana. E davvero la mia
esperienza nella Questura per chiedere il permesso di soggiorno è
stata molto sgradevole. Mi hanno trattato molto male, esattamente come
trattano tutti gli immigrati. E guarda che io non ero nemmeno un
immigrato. Nel mio passaporto è stato scritto in maniera chiaramente
leggibile che io sono un studente, che volevo rimanere in Italia solo
per sei mesi.
Per fortuna, tutti gli altri cittadini italiani mi hanno accolto molto
bene e sono stato molto soddisfatto con il periodo che sono rimasto in Italia.
Ora sono in Brasile e sono felicissimo di essere nel mio paese e anche per aver fatto questa meravigliosa esperienza di scambio.
Gli insegnanti italiani sono bravissimi! Grazie Italia, grazie italiani!
Per quanto riguarda le questione tecniche del percorso sul sito "Vivi
l'Italiano" tutto ha funzionato bene e mi sembra che gli esercizi
erano adeguati all'obiettivo del percorso.