Ariosto scrive le Rime durante tutto l’arco della vita, dal 1493 al 1527. Anche queste però non vennero mai raccolte in modo sistematico dal poeta e furono pubblicate nel 1546, dopo la sua morte, insieme alle liriche in latino. Le Rime – che comprendono cinque canzoni, quarantuno sonetti, dodici madrigali, ventisette capitoli[1] e due egloghe – sono state scritte in gran parte per Alessandra Benucci, la donna amata da Ariosto.
Le poesie d’amore hanno toni affettuosi e intimi, appassionati e scherzosi, i capitoli fanno riferimento alla vita del poeta; ci sono anche componimenti legati a episodi di storia contemporanea, come l’egloga per la morte di Giovani dalle Bande Nere[2] e quella dedicata ala congiura ordita da Giulio d’Este[3] contro il fratello Alfonso.
[1] I capitoli sono componimenti scritti in terzine dantesche.
[2] Giovanni di Giovanni de' Medici, (1498-1526) era un condottiero famoso per il suo coraggio, morto combattendo nei pressi di Mantova. Veniva chiamato Giovanni dalle Bande nere perché, in segno di lutto per la morte di papa Leone X, aveva fatto tingere di nero le sue insegne a righe bianche e viola.
[3] Giulio d’Este era figlio illegittimo del duca di Ferrara Ercole I, padre di Alfonso.