È un trattato di teoria militare che spiega come formare, allenare e organizzare un esercito. Scritto in forma di dialogo, comprende un proemio e sette libri. È ambientato negli Orti Oricellari di Firenze e ha come protagonista il condottiero Fabrizio Colonna, che conduce le discussioni a cui partecipano gli abituali frequentatori di quel luogo di cultura [1]. Per bocca del condottiero, Machiavelli esprime la sua ferma opposizione all’uso delle truppe mercenarie che devono essere invece sostituite da milizie cittadine. Machiavelli, inoltre, esalta il ruolo della fanteria mentre dà poca importanza alle truppe a cavallo e alle nuove armi da fuoco; ma soprattutto sottolinea che per la buona riuscita delle operazioni militari e necessario un potere civile forte e solido, capace di organizzare e coordinare le azioni e le persone. L’Arte della guerra è l’unica opera di carattere storico politico pubblicata mentre l’autore era ancora in vita.
[1] Cosimo Rucellai, Zanobi Buondelmonti, Battista della Palla, Luigi di Piero Alamanni.