"Elegia di Madonna Fiammetta"

    Letteratura e teatro

    È un romanzo in prosa, composto da un prologo e nove capitoli, di cui l’ultimo fa da congedo. Ha la forma di una lunga lettera diretta a tutte le donne innamorate dove la protagonista, una nobildonna napoletana di nome Fiammetta, narra in prima persona il suo breve e infelice amore per Panfilio, il giovane fiorentino che l’ha abbandonata. Ad accrescere il tormento per la lontananza di Panfilio sta il fatto che Fiammetta è sposata e deve nascondere al marito il motivo della sua sofferenza.

    La storia è narrata dal punto di vista della donna che diventa protagonista della vicenda amorosa e non più specchio della passione maschile: questo rappresenta un elemento di totale innovazione rispetto allo stilnuovo e alla lirica del Trecento; anche i ruoli tradizionali dell’uomo e della donna si rovesciano: è l’uomo a lasciare la donna e a dimenticarla mentre lei soffre e si tormenta per la gelosia. Si tratta di un romanzo a forte connotazione psicologica che ha come riferimento le Heroides di Ovidio, la raccolta di lettere in distici greci [1]scritte da famose eroine ai loro mariti o amanti; nella storia di Fiammetta, però, gioca un ruolo di rilievo la Fortuna, rappresentata come motore delle vicende umane e perciò causa prima della sofferenza come della felicità che sconvolgono la vita della protagonista.



    [1] Sono due versi, un esametro e un pentametro. Il distico greco è tipico della poesia elegiaca, in cui l’amore si accompagna alla tristezza e alla malinconia.

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