È costituito da 12 egloghe[1] in esametri ispirate alle Bucoliche e alle Georgiche di Virgilio. Protagonisti dell’opera sono i pastori Silvio e Monico; attraverso di loro Petrarca parla di vicende storiche contemporanee e di fatti personali. Nella prima egloga, ad esempio, Silvio (che rappresenta Petrarca) e Monico (il fratello Gherardo) dialogano sul contrasto fra i desideri mondani e l’aspirazione alla vita religiosa; nella quarta si spiega la natura divina del lavoro poetico; nella quinta compare la fallita insurrezione di Cola di Rienzo; la nona, la decima e l’undicesima raccontano il dolore del poeta per la morte di Laura e degli amici più cari a causa della peste.
[1] L’egloga o ecloga (dal greco ekléghein = trarre fuori, scegliere) è un dialogo in versi che celebra la vita dei campi e ha significato allegorico. Le prime ecloghe della letteratura latina sono le Bucoliche di Virgilio, che si ispira al poeta greco Teocrito (III a C), inventore di questo tipo di componimento.