È costituito da 16 componimenti poetici in forma di dialogo (egloghe) di argomento pastorale e scritti in momenti diversi. L’opera, in lingua latina, è dedicata al grammatico Donato degli Albanzani che tradusse in lingua volgare il De Viris Illustribus di Petrarca, il De Claris Mulieribus di Boccaccio e fu loro comune amico. L’opera ha come riferimento la poesia bucolica di Virgilio e la sua lettura in chiave allegorica ripresa da Dante e da Petrarca. Boccaccio, però, introduce nelle vicende dei pastori alcuni riferimenti autobiografici (come la sua giovinezza a Napoli), storici (come le vicende della corte angioina) culturali e religiosi (come il dialogo fra la Chiesa e S. Pietro e l’elogio della poesia). La XV e XVI egloga sono dedicate al Petrarca e celebrano la sua opera.