Ugo Foscolo (Zante 1778 - Turnham Green, Londra, 1827) con la sua vita tumultuosa e inquieta rispecchia a pieno le contraddizioni di un’intera epoca, quella napoleonica, piena di trasformazioni a tutti i livelli e destinata a cambiare il volto dell’Europa.
In lui si alternano sentimento religioso e scetticismo, passionalità e raziocinio, ricerca di valori universali e attenzione alla propria vicenda esistenziale. Foscolo non aderisce al movimento romantico che si sta affermando in quegli anni e rimane sempre fedele ai classici, tuttavia, con le sue opere e il suo impegno civile, rappresenta un punto di riferimento forte per la generazione romantica. Al centro della sua poetica sta la riflessione sulla funzione dell’arte e della letteratura in un mondo in cui si stanno affermando nuovi sistemi politici e sociali; ma è presente con uguale forza anche il tema dello scontro fra individuo e società e quello del contrasto fra impegno civile e desiderio di trovare rifugio nell’immaginazione. Le Ultime lettere di Iacopo Ortis e Le Grazie rappresentano rispettivamente l’anima lirica dell’artista, le sue passioni amorose e politiche, e l’anima razionale, dove il controllo della forma tiene a freno i turbamenti e li trasferisce nella dimensione armoniosa dell’arte e della fantasia.