Morfologia del verbo. Tempo e aspetto

    Sintassi

     

    Il verbo è tipicamente portatore dei valori temporali e aspettuali, mediante i quali il parlante colloca un evento nel tempo, rispetto al suo presente, e ne dà alcune valutazioni soggettive. Rispetto al tempo, nel modo indicativo, si possono distinguere tempi relativi al presente, al passato, al futuro.

     

    Tempo PRESENTE: Riferisce il fatto al momento in cui se ne parla. Es. Parlo al telefono [il fatto avviene mentre lo enuncio].

     

    Tempi del PASSATO:

    Lʼimperfetto: indica un evento durativo nel passato. Es. Giulia passeggiava sul lungomare. Lʼaspetto durativo del verbo si coglie specialmente quando è in contrapposizione a un evento puntuale. Es. Giulia passeggiava sul lungomare quando incontrò Sara. Lʼimperfetto può anche indicare la pura contemporaneità tra due eventi, siano essi durativi o momentanei. Es. Mentre mangiavo, lui parlava; La bomba scoppiava mentre il presidente entrava. Infine, lʼimperfetto può indicare anche unʼazione abitualmente ripetuta nel passato. Es. Mio nonno usciva presto di casa ogni mattina;

    Passato prossimo: Ho parlato al telefono [il fatto è già avvenuto quando lo enuncio];

    Passato remoto: Parlai al telefono [il fatto è già avvenuto quando lo enuncio ma è presentato come “sentito oramai staccato dal presente”].

    Il passato prossimo e il passato remoto indicano entrambi un evento concluso nel passato, ma “sentito diversamente” rispetto al presente del parlante: in Giulia è tornata a casa l’uso del passato prossimo fa sentire l’evento come rilevante al momento in cui se ne parla: in Giulia tornò a casa l’uso del passato remoto non segnala alcun collegamento dell’evento con il momento in cui se ne parla.

    Trapassato prossimo: Avevo parlato al telefono [il fatto è già avvenuto quando lo enuncio ma è collocato prima di unʼaltra azione passata]; Trapassato remoto: Ebbi parlato al telefono [il fatto è già avvenuto quando lo enuncio ed è collocato prima di un altro fatto indicato col passato remoto].

     

    Tempi del FUTURO: Futuro semplice Parlerò al telefono [il fatto deve ancora avvenire quando lo enuncio]; Futuro anteriore: Qaundo arriverai a casa, avrò già telefonato a tuo padre per avvertirlo [il fatto è considerato come futuro, ma è collocato prima di un altro fatto futuro successivo].

     

    Altri valori aspettuali. La durata e la momentaneità. Lʼaspetto durativo o momentaneo dellʼazione può essere dato: 1) dal significato stesso del verbo che può rimandare a unʼazione con caratteristiche di durata nel tempo, es. Io lavoro alla stesura di un articolo, oppure momentanea. Es. Spegni la luce 2) dallʼuso di perifrasi aspettuali: a) con valore momentaneo di tipo ingressivo, (sto per, comincio a, mi metto a). Es. Mi metto a cucinare, oppure di tipo egressivo (finisco di, smetto di). Es. Smetto di studiare b) con valore durativo di tipo progressivo (sto + gerundio). Es. Sto accendendo il fuoco.

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