I circostanti del nucleo: circostanti del verbo e circostanti degli argomenti

Sintassi

I circostanti del nucleo, cioè gli elementi aggiunti direttamente ai costituenti del nucleo, possono essere di due tipi:

 

(a) circostanti del verbo, cioè avverbi o espressioni avverbiali, che si legano al verbo;

 

(b) circostanti degli argomenti, cioè articoli, aggettivi, participi, nomi, espressioni preposizionali, frasi relative, che si legano agli argomenti di tipo nominale (nomi o pronomi).

 

Il modo di collegarsi dei circostanti ai costituenti è vario e va esaminato distintamente con riferimento ai verbi e agli argomenti. Consideriamo la frase Il mio amico Giulio legge lunghi romanzi di fantascienza di autori russi e vediamone la rappresentazione grafica:

 

grafico

 

Ognuno degli elementi aggiunti si lega a uno dei costituenti primari del nucleo ma si colloca in una fascia esterna al nucleo perché, appunto, si tratta di CIRCOSTANTI DEL NUCLEO, e per mostrare i collegamenti che hanno con i costituenti del nucleo abbiamo interrotto la linea continua dell’ovale rosso. Il secondo ovale in linea continua nera che racchiude il nucleo e i suoi circostanti delimita il confine oltre il quale si collocano gli elementi aggiunti dell’altro tipo (le espansioni).

 

Vediamo ora in dettaglio i due tipi di circostanti.

 

(a) circostanti del verbo

Il verbo può essere affiancato da avverbi ed espressioni avverbiali introdotte da preposizioni che non sono elementi di congiunzione dell’espressione al verbo, ma elementi costitutivi dell’espressione stessa (es. a dirotto, di corsa, a precipizio, all’istante, in ritardo, di soppiatto, ecc.), come dimostra anche il fatto che il verbo e la sua specificazione spesso si possono sostituire con un altro verbo che sommi i due tratti di significato: piovere a dirotto si può sostituire con diluviare; andare di corsa con correre; andare a precipizio con precipitarsi; e così via.

Anche la negazione non è un circostante del verbo, col quale forma come un solo verbo di significato contrario: Giulia non ha accettato l’invito equivale a Giulia ha rifiutato l’invito.

Anche le indicazioni di misura (di tempo, distanza, peso, valore) sono dei circostanti del verbo e non suoi argomenti: non indicano un’entità a sé stante rispetto al verbo (come l’oggetto diretto o indiretto), ma la “misura” del valore espresso dal verbo: es. Il pacco pesa 2 chili; La stazione dista 3 chilometri .

 

b) circostanti degli argomenti

I circostanti di un argomento possono essere:

- aggettivi, che concordano in genere e numero con il nome (es. Il mio amico Giulio). Come gli aggettivi si comportano anche i participi passati, che concordano con il nome a cui si riferiscono (es. Il pacco, ben confezionato, è arrivato a destinazione). Anche gli articoli non sono altro, per natura e per funzione, che aggettivi. Per natura, per la loro origine da aggettivi latini (un, uno, una continuano l’aggettivo numerale latino unus, una, unum; il, lo, la … continuano l’aggettivo dimostrativo latino ille, illa, illud), e per funzione, perché la loro funzione è quella di qualificare la persona o cosa come “non ancora nota” (“indeterminata”) oppure “già nota” (“determinata”) nell’ambito del discorso che si sta facendo. A rigore, quindi, l’articolo va messo tra i circostanti. Nella nostra rappresentazione grafica, tuttavia, segniamo gli articoli e gli aggettivi dimostrativi (questo, ecc.) e possessivi (mio, ecc.) dentro il cerchio del nome a cui si riferiscono, dato il loro stretto rapporto.

 

- nomi usati come apposizioni (composte da un solo nome o da più elementi) a un altro nome. Es. Luigi, ingegnere, ha risolto il problema; da bravo ingegnere, Luigi ha risolto il problema, nostro cruccio da tanti anni.

 

- espressioni preposizionali, che specificano aspetti vari della persona o cosa indicata dall’argomento, es. Gli amici del quartiere hanno regalato a Giulia un libro di storia dello sport; Paolo ha mangiato un panino con salame; I miei cugini di Milano verranno a trovarmi; Luisa abita in una casa sul mare.

 

d) frasi relative, collegate a un nome mediante il pronome relativo. Nella frase Gli amici del quartiere hanno regalato a Giulia un libro di storia dello sport l’espressione di storia dello sport può essere trasformata in che tratta di storia dello sport. Allo stesso modo l’espressione Un libro splendidamente illustrato può diventare Un libro che è splendidamente illustrato, l’espressione vincitrice della gara può trasformarsi in che ha vinto la gara, ecc.

I circostanti degli argomenti rappresentati da frasi relative possono avere, da un punto di vista dell’informazione che aggiungono, un valore essenziale, cioè identificativo, o un valore semplicemente descrittivo. Nella frase La ragazza che ti ho presentato ieri è partita la frase relativa che ti ho presentato ieri è essenziale perché identifica la persona nominata. Nella frase Laura ha venduto la casa paterna, che ormai era rimasta disabitata la frase relativa che ormai era disabitata non serve a identificare la casa, ma soltanto aggiunge un’informazione sul perché Laura non aveva più interesse a tenere quella casa. Nella scrittura, i circostanti che hanno valore identificativo non vanno separati da virgola, i circostanti descrittivi sì.

 

Si noti che l’insieme formato da NUCLEO + CIRCOSTANTI costituisce una FRASE SEMPLICE (da tenere distinta dalla FRASE COMPLESSA).