"Mattina": l’attimo irripetibile

    Letteratura e teatro

    Mattina, scritta il 26 gennaio 1917 a Santa Maria la Longa e contenuta nella sezione Naufragi, è forse la poesia più nota di Ungaretti: composta da soli due versi, rappresenta un esempio significativo della sua poetica che ha alla base la ricerca della parola esatta, essenziale, unica.

     

    MATTINA

    Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

    M'illumino

    d'immenso

     

    La sinestesia illumino/immensità avvicina fino a fonderle due dimensioni estranee al vivere quotidiano – la luce totale e lo spazio assoluto – sottolineando la dimensione straordinaria dell’evento. La lettera M’ unita dall’apostrofo a illumino ricrea l’attimo irripetibile in cui il poeta raggiunge la completa, totale pienezza, destinata a durare solo un momento, breve e folgorante come l’apparire del sole al mattino; da qui il titolo della poesia – Mattina – che Ungaretti sostituì al titolo originario Cielo e terra.

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