Dolomiti-Unesco 3

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DOLOMITI-UNESCO: CUSTODISCONO LA FORESTA DEI VIOLINI

 

TRENTO – C’è una foresta nelle Dolomiti, ai piedi delle Pale di San Martino, dove cresce un abete particolare, l'abete di risonanza, una specie molto rara, da secoli utilizzata per la costruzione di strumenti musicali di pregio. Caratteristica di questo tipo di abete rosso è la capacità del legno di propagare le onde sonore in modo armonioso, grazie all'assenza di nodi e di fratture, alla compattezza e uniformità, ma soprattutto ad una peculiarità degli anelli annuali di accrescimento del fusto, chiamate in gergo maschiature.

 

Ancora oggi i liutai frequentano questa foresta nei mesi invernali per scegliersi direttamente la pianta, così come fece lo stesso Stradivari, in tempi passati. La foresta è quella di Paneveggio, situata nel Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, un gioiello inserito in uno scenario dolomitico unico. E nella valle di Fiemme esistono storiche aziende produttrici di pianoforti e strumenti musicali, che hanno da sempre utilizzato questo legno speciale per le loro casse armoniche. Di solito gli abeti selezionati per questo utilizzo hanno più di duecento anni e la loro individuazione richiede una abilità eccezionale. La Magnifica Comunità di Fiemme, antichissima forma di autogoverno del territorio di questa valle trentina, che ancor oggi gestisce gran parte del patrimonio forestale locale, ha da tempo investito nella certificazione del legno e della corretta gestione della foresta, ma ha voluto anche sottolineare il legame simbolico tra il bosco e la musica, con la dedica dei migliori abeti di risonanza a musicisti e compositori celebri, che con il loro genio creativo hanno contribuito a far conoscere questo pregiato legname.

 

Si è cominciato col violinista Uto Ughi, si è proseguito con il violoncellista Mario Brunello e con il pianista Giovanni Allevi, quindi con il violinista inglese Daniel Hope. E il progetto, denominato Il Bosco che suona, è destinato a proseguire. Per primo è stato Uto Ughi a scegliersi l'albero. Dopo una passeggiata tra gli abeti, durante la quale ha eseguito alcuni brani con il suo prezioso Stradivari, poi col celebre Guarnieri, il maestro, ascoltando le vibrazioni della musica amplificate dalle fibre di un abete vicino, ha esclamato: " È questo! Voglio questo".

 

Così è stata piantata accanto all'albero una tabella con la scritta "Noi abeti di questo bosco abbiamo potuto esprimere armonie e intense vibrazioni grazie al suo cuore e alla sua magia. Grazie maestro Ughi". Qualche giorno dopo la cerimonia si è ripetuta, questa volta con Mario Brunello. Il violoncellista veneto è arrivato nella foresta reduce da un'Alba sulle Dolomiti, un concerto seguito da oltre un migliaio di spettatori. Anche Brunello si è lasciato guidare dal suono del bosco: ha appoggiato il violoncello sulla base di una radice e ha cominciato a suonare. Ha scelto così il "suo" abete, accanto al quale è stata posta la scritta "La natura ci ha voluti così. La genialità dell'uomo ha scoperto la nostra vitalità sonora, la sua classe trasforma questa sonorità in emozioni forti". È stata poi la volta di Giovanni Allevi. Il pianista marchigiano ha eseguito con l'orchestra I Virtuosi Italiani un concerto nella Foresta di Paneveggio davanti a quattromila spettatori. Per l'occasione Allevi ha presentato in anteprima la sua opera '300 anelli', dedicata proprio all'abete a lui intitolato. "Ho scelto quello più alto - ha detto - e con la chioma più folta, come me". Il violinista inglese Daniel Hope ha invece scelto il suo abete nel punto più panoramico della foresta. "Volevo un albero al sole dall'alba al tramonto", ha spiegato.

 

(Adattato da: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_989440889.html

visitato 27 settembre 2010)

 

I liutai andavano di persona a scegliere l'abete per i loro strumenti.

Tutti gli abeti del Paneveggio sono adatti per gli strumenti musicali.

Le aziende produttrici di strumenti certificano anche la qualità del legno.

La Comunità di Fiemme dedica gli abeti di maggior pregio a musicisti famosi.

Uto Ughi ha scelto il suo abete suonando con due violini molto preziosi.

Giovanni Allevi ha scelto un abete che gli somigliava.

Daniel Hope ha voluto l'abete più alto.