Livello linguistico consigliato (Quadro comune europeo di riferimento):
B+
Obiettivi contenutistici:
La diffusione della televisione in Italia e le sue ricadute nella formazione sociolinguistica del popolo italiano.
Indici linguistici:
Posizione degli aggettivi
Formazione del passato remoto
Testi:
- (audio) “La storia del tubo” di Peppino Ortoleva da Il terzo anello, Radio Rai 3. Puntate 1 e 8.
- (video) “Alberto Manzi: storia di un maestro”, Magazzini Einstein - RAI
- (testo scritto) P. Ortoleva, “La TV, la lingua di tutti"
- (testo scritto) Come è cambiata la lingua italiana con la televisione?
- (video) La storia siamo noi: “Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti”
Autore:
Ivana Fratter
Tempo stimato:
2 h
Presentazione:
In questo percorso ti presentiamo alcune tappe che riguardano la nascita della TV italiana e il suo ruolo nella formazione linguistica del popolo italiano. Conoscerai alcune importanti figure della TV italiana tra le quali Alberto Manzi, che ebbe un ruolo di primo piano nella formazione linguistica degli italiani, e Pietro Barilla che influì sulle abitudini e sui costumi del popolo italiano.
Leggi il testo che parla di alcuni dei momenti più importanti della TV italiana. Scegli la data corretta per ogni avvenimento qui sotto indicato.
Il 3 gennaio 1954 iniziarono le prime trasmissioni televisive ufficiali della RAI nei centri di Milano, Torino e Roma. Le trasmissioni non raggiunsero subito tutta Italia ma venivano viste nelle regioni: Piemonte, Lombardia, Toscana, Liguria, Umbria e Lazio. In seguito la RAI potenziò il segnale e le trasmissioni si videro su gran parte del territorio italiano. Agli inizi la Rai disponeva di un unico canale denominato RAI Uno.
I primi programmi duravano quattro ore ed erano dedicati prevalentemente ai ragazzi e all’informazione. È solo nel 1957 che la pubblicità fece ingresso nella TV italiana; in quegli anni vennero infatti trasmessi i primi spot attraverso il Carosello, si trattava di un programma che veniva trasmesso durante la settimana dalle 20.50 alle 21.00 e che aveva un format piuttosto rigido. Si trattava di brevi filmati, che duravano pochi minuti e in cui solo alla fine si poteva nominare il prodotto reclamizzato (esempio 1) (vedi anche La TV e la pubblicità: Il Carosello).
Tra i filmati più famosi, passati alla storia della pubblicità, ricordiamo: il Carosello di Caballero e Carmencita [Caballero e Carmencita, il pistolero messicano e la sua innamorata, sono due personaggi ideati da Armando Testa (1917-1992), noto disegnatore e fumettista per il Carosello del caffé Paulista.] per il caffé Paulista della compagnia Lavazza, e Miralanza società di detersivi con il personaggio di Calimero [Il personaggio Calimero è stato creato nel 1963 dai fratelli Nino (1908-1972) e Toni Pagot (1921-2001), due famosi fumettisti della storia italiana, e la voce di Calimero è di Ignazio Colnaghi: un piccolo pulcino che cade nel fango e si sporca diventando tutto nero, ma grazie al detersivo Ava, obiettivo della pubblicità, ritorna bianco e pulito.
Esempio 1 [Per ascoltare clicca qui]:
[il prodotto reclamizzato viene nominato solo alla fine dello spot]
Il Carosello ha rappresentato per anni un appuntamento per tutte le famiglie italiane. Ai bambini in particolare piaceva molto ed era loro permesso di guardare i 10 minuti delle trasmissioni di Carosello prima di andare a letto, infatti si usava spesso l’espressione “A letto dopo Carosello” per indicare che i bambini dovevano andare a letto entro le 21.00.
Nel 1961 iniziarono le prime trasmissioni del secondo canale, oggi chiamato RAI 2, e vennero introdotti programmi di intrattenimento, tra i più famosi quelli condotti da Mike Buongiorno [Michael Nicholas Salvatore Buongiorno, detto Mike Buongiorno (New York 1924-Montecarlo 2009) è stato, insieme a Pippo Baudo, Raimondo Vianello, Corrado ed Enzo Tortora, tra i principali conduttori della TV italiana. Molto famoso per i suoi quiz televisivi quali “Lascia o raddoppia” e “La ruota della fortuna”.]. Tutte le trasmissioni erano in bianco e nero fino al 1977, anno in cui si ha l’avvento del colore.
Il debutto del terzo canale, oggi denominato RAI 3 - un canale caratterizzato da servizi di approfondimento e con degli spazi dedicati alle autonomie locali - si ebbe nell’anno 1979.
Prima trasmissione televisiva in Italia.
Iniziano a essere trasmesse le pubblicità.
Nascita di RAI 2.
Nascita di RAI 3.
Uso del colore nelle trasmissioni.
Quali erano i programmi televisivi della Tv italiana alla vigilia della sua nascita? Quali erano gli orientamenti? Quali i contenuti?
Negli anni immediatamente successivi all’inizio delle trasmissioni radiotelevisive la classe politica italiana e la Chiesa si occuparono anche dei contenuti delle trasmissioni televisive.
Nell’audio che segue tratto dal programma Terzo anello di Radio Rai 3 ascolterai alcune parti della trasmissione “La storia del tubo” di Peppino Ortoleva che a partire dal 13 gennaio 2003, per 40 puntate, racconta la storia parlata della TV italiana.
Nella prima trasmissione dal titolo “3 gennaio 1954. Tutto cominciò da allora?” ascoltiamo una breve sequenza in cui vengono spiegati gli orientamenti della TV tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 13/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
Secondo il regolamento di autodisciplina dei programmi televisivi la Tv è al servizio delle famiglie e del loro intrattenimento.
Secondo il regolamento di autodisciplina dei programmi televisivi obiettivo della TV era quello di istigare al vizio.
Secondo il regolamento di autodisciplina dei programmi televisivi nei programmi non si dovevano presentare positivamente fatti delittuosi.
Nel testo che hai ascoltato ci sono le seguenti parole ed espressioni. Per ognuna di esse abbina il significato corrispondente. Attenzione ci sono delle espressioni in più.
Famiglie - parenti - adatti regolamenti - adeguati provvedimenti - mettere a disposizione - portare a disposizione.
In questa seconda parte ascolterai Peppino Ortoleva che spiega quali erano gli orientamenti della Chiesa e delle forze politiche nei riguardi della televisione.
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 13/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
Il regolamento di disciplina serviva a preservare la morale del Paese.
In quegli anni in Italia si guardava esclusivamente alle potenzialità pedagogiche della TV.
In Inghilterra la politica della BBC era orientata in particolare all’intrattenimento.
In Italia si prestava attenzione e cura al modello di lingua parlata nella TV.
In Italia la televisione era un servizio pubblico e per questo sotto controllo.
Con l’enciclica, Pio XII sottolineava l’influenza dei mezzi audiovisivi sulla trasmissione di valori culturali ed educativi nella società.
Osserva queste frasi:
1. Con l’enciclica, Pio XII sottolineava l’influenza dei mezzi audiovisivi sulla trasmissione di valori culturali ed educativi nella società.
2. In Italia si prestava grande attenzione al modello di lingua parlata nelle trasmissioni televisive.
Le parole evidenziate nelle frasi appartengono tutte alla classe degli aggettivi. Gli aggettivi sono parole variabili per genere (maschile, femminile) e numero (singolare, plurale) e prendono il genere e il numero del nome a cui si riferiscono, come per esempio “una televisione (femminile, singolare) pedagogica (femminile, singolare)”.
Gli aggettivi vengono distinti in qualificativi (indicano qualità di vario tipo) e determinativi (che comprendono numerali, dimostrativi, indefiniti, interrogativi, esclamativi, possessivi).
Gli aggettivi qualificativi possono trovarsi prima o dopo il nome a cui si riferiscono in base alla funzione che assolvono: se si trovano prima del nome hanno una funzione descrittiva (esempio 2), mentre se si trovano dopo il nome hanno una funzione restrittiva (esempio 1) cioè si restringe la referenza del nome (nell’esempio 1 si fa riferimento non a tutti i valori ma solo quelli culturali ed educativi).
Gli aggettivi determinativi occorrono prevalentemente prima del nome.
Vedi anche: Tre precisazioni sintattiche
Leggi la trascrizione di parte dei testi cha hai ascoltato precedentemente, clicca sulle parole che rappresentano un aggettivo qualificativo.
Negli ultimi mesi del 1953 al Consiglio di amministrazione della RAI, monsignor Galletto, che era il cappellano dell’azienda - il rappresentante della Chiesa in seno all’azienda - aveva fatto approvare quel regolamento di autodisciplina di cui abbiamo letto un brano, che la Chiesa aveva predisposto appositamente per evitare che questo nuovo mezzo, la televisione, con la sua potenza arrecasse eccessivi danni alla morale del Paese.
La preoccupazione per la televisione e insieme la speranza per le sue potenzialità, in particolare pedagogiche, erano in quegli anni al centro dell’interesse di molte forze politiche oltre che religiose. Anche in Inghilterra la preoccupazione di insegnare, prima che di intrattenere, era al centro della politica della BBC. Ed era al centro della politica della BBC l’attenzione a non arrecare danno al paese sul piano etico e sul piano culturale, così come in l’Italia, le preoccupazioni morali e culturali - compresa la preoccupazione per il rispetto delle regole della lingua parlata - sarebbero state a lungo al centro dell’attenzione della classe politica, altrettanto che i problemi strettamente politici. Sostanzialmente il servizio pubblico televisivo, com’era la RAI, significava anche una TV sotto uno stretto controllo.
Tratto da “Storia del tubo” di Peppino Ortoleva
Ecco la soluzione all'esercizio precedente: suddividi ora tutti gli aggettivi che hai trovato in base alla posizione in cui si trovano rispetto al nome: aggettivi prima del nome e aggettivi dopo il nome.
Negli ultimi mesi del 1953 al Consiglio di amministrazione della RAI, monsignor Galletto, che era il cappellano dell’azienda - il rappresentante della Chiesa in seno all’azienda - aveva fatto approvare quel regolamento di autodisciplina di cui abbiamo letto un brano, che la Chiesa aveva predisposto appositamente per evitare che questo nuovo mezzo, la televisione, con la sua potenza arrecasse eccessivi danni alla morale del Paese.
La preoccupazione per la televisione e insieme la speranza per le sue potenzialità, in particolare pedagogiche, erano in quegli anni al centro dell’interesse di molte forze politiche oltre che religiose. Anche in Inghilterra la preoccupazione di insegnare, prima che di intrattenere, era al centro della politica della BBC. Ed era al centro della politica della BBC l’attenzione a non arrecare danno al paese sul piano etico e sul piano culturale, così come in l’Italia, le preoccupazioni morali e culturali - compresa la preoccupazione per il rispetto delle regole della lingua parlata - sarebbero state a lungo al centro dell’attenzione della classe politica, altrettanto che i problemi strettamente politici. Sostanzialmente il servizio pubblico televisivo, com’era la RAI, significava anche una TV sotto uno stretto controllo.
Aggettivi che precedono il nome | Aggettivi che seguono il nome |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
parola | parola |
Completa le frasi accordando gli aggettivi tra parentesi e scegliendo la posizione prima o dopo il nome. Per controllare le soluzioni dell’esercizio puoi ascoltare nuovamente l’audio.
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 13/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 13/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
“La messa in sequenza dei programmi televisivi viene chiamata in tutto il mondo programmazione mentre in Italia si usa la parola palinsesto”.
Nell’audio che segue tratto dal programma Terzo anello di Radio Rai 3 ascolterai una parte della “Storia del tubo” di Peppino Ortoleva dal titolo “Palinsesto. Il tempo degli italiani e il dibattito politico sulla TV” in cui viene spiegata la curiosa origine del termine palinsesto.
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 22/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
Il termine “programmazione” è un sinonimo di “palinsesto”.
La parola “palinsesto” si è diffusa anche nel resto del mondo.
“Palinsesto” è una parola di origine latina usata nel medioevo.
Letteralmente “palinsesto” vuol dire “scritto due volte”.
Durante l’antichità c’era l’abitudine di cancellare le scritte sulle pergamene e di riscriverci sopra.
Negli anni Quaranta si usavano dei fogli in cui veniva scritta la programmazione per tutta la settimana.
Esiste anche il termine “palinsestare”.
Indica quale significato assumono le seguenti parole o espressioni contenute nella trasmissione.
Titolo: Storia del Tubo
Programma: Il terzo anello
Emittente: RAI Radio 3
Data: 22/01/2003
Per gentile concessione di Rai Teche
Mandare in onda:
Apparati per trasmettere:
Ricevono il segnale:
Deriva dal gergo:
Spirito arguto:
La televisione italiana ha svolto un grosso ruolo nell’alfabetizzazione degli adulti grazie anche all’importante e innovativa figura di Alberto Manzi, pedagogista, che negli anni Sessanta per primo in Italia tenne corsi per insegnare a leggere e a scrivere in italiano.
Ti presentiamo dei brevi video in cui, attraverso alcune interviste, viene narrata la storia del maestro Manzi e della famosa trasmissione da lui condotta, intitolata “Non è mai troppo tardi”. Si trattava di un corso di istruzione popolare per adulti analfabeti che ebbe un enorme successo in quegli anni.
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi1.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Tra gli obiettivi dell’insegnamento di Manzi c’era la lotta all’analfabetismo
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi2.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Manzi si è dedicato esclusivamente all’insegnamento degli adulti
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi3.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
La trasmissione veniva diffusa quando i lavoratori tornavano a casa dal lavoro
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi4.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Le persone che desideravano conseguire il diploma di scuola elementare si riunivano nei punti di ascolto ufficiali e seguivano le lezioni di Manzi alla TV
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi5.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Escobar apprezza molto la TV di oggi
Ascolta ancora una volta le interviste e completa la scheda con le informazioni mancanti.
[video:file=video/esercizi/perc_tv/manzi_tot.flv]
Titolo: Alberto Manzi: storia di un maestro
Programma: Magazzini Einstein
Emittente: Rai Uno
Data: 08/11/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Nome della trasmissione | Non è mai troppo tardi: corso di istruzione popolare per adulti analfabeti |
Anno di trasmissione | parola-parola |
Orario | estivo parola invernale parola |
Obiettivo | Conseguimento del parola |
Corso composto da |
|
Scheda biografica di Alberto Manzi (1924-1977)
Nacque a Roma nel 1924 dove visse a lungo.
Dopo la seconda guerra mondiale a cui partecipò come sommergibilista [Chi fa parte dell’equipaggio di un sommergibile], Manzi già nel 1946 iniziò la sua esperienza di insegnante presso il carcere “Gabelli” di Roma, per passare poi all’insegnamento nella scuola elementare. Manzi insegnò fino al 1977 e in quegli anni si occupò di ricerca pedagogica, pubblicò diversi materiali didattici per la scuola. Il maestro fu però anche scrittore, infatti pubblicò moltissimi libri di narrativa per ragazzi, tra i titoli più famosi citiamo “Orzowei” pubblicato nel 1955 e da cui derivarono una serie di telefilm.
Di grande importanza fu il ruolo di maestro “televisivo” che Manzi ebbe dal 1960 al 1968. In quegli anni Manzi diresse la trasmissione “Non è mai troppo tardi”, trasmissione per l’alfabetizzazione di adulti analfabeti. Il programma veniva trasmesso di sera.
In Italia in quegli anni il numero di analfabeti era altissimo e, proprio grazie alle lezioni a distanza di Manzi, moltissime persone riuscirono a prendere il diploma di licenza elementare.
Manzi si occupò anche dell’insegnamento dell’italiano a stranieri, infatti nel 1992 ideò e diresse la trasmissione “Impariamo insieme. L'italiano per gli extracomunitari” prodotta per la RAI 3.
Morì nel 1997 a Pitigliano in provincia di Grosseto dove fu anche sindaco della città dal 1995 al 1997.
Grande ruolo ebbero in Manzi i viaggi (dal 1954 al 1977) che fece in America latina che avevano per obiettivo la scolarizzazione degli adulti.
Crediti per la fotografia:
Titolo trasmissione: Non è mai troppo tardi
Soggetto: Alberto Manzi alla lavagna
Data e luogo: 15-11-1960, Roma
Fondo: Fototeca Ufficio Stampa (Roma)
Copyright: Rai
Per gentile concessione di Rai Teche.
Sitografia consigliata:
http://www.centroalbertomanzi.it/leggeremanziaipiccoli.asp
http://muntari.cinefile.biz/quanto-ci-manca-orzowei
Leggi il testo e indica se le frasi sono vere o false.
Manzi si occupò della formazione professionale degli adulti
Manzi non fu solo insegnante ma anche scrittore e regista
“Non è mai troppo tardi” era un programma televisivo per l’insegnamento dell’italiano a stranieri
La trasmissione “Non è mai troppo tardi” permise a molti italiani di conseguire il diploma di licenza media
Osservate la frase:
1. Manzi condusse la trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi”.
Condusse è il passato remoto del verbo condurre. Il passato remoto viene usato per esprimere eventi conclusi nel passato e che sono sentiti distanti, sul piano temporale o sul piano psicologico, dal soggetto che parla.
Per approfondimenti vedi Riflessione sulla lingua: il passato remoto - 2. L'uso
Modo: indicativo
Tempo: passato remoto
Coniugazione: am-are
| Coniugazione: tem-ere
| Coniugazione: sent-ire
|
amai | temei (temetti) | sentii |
amasti | temesti | sentisti |
amò | temé (temette) | sentì |
amammo | tememmo | sentimmo |
amaste | temeste | sentiste |
amarono | temettero | sentirono |
Il passato remoto ha molte forme irregolari, tra le quali:
Infinito | Passato remoto |
accadere | accadde |
accorgersi | mi accorsi |
aprire | aprii (apersi) |
bere | bevvi |
chiedere | chiesi |
chiudere | chiusi |
conoscere | conobbi |
correre | corsi |
dare | diedi (detti) |
dire | dissi |
esprimere | espressi |
iscrivere | iscrissi |
leggere | lessi |
mettere | misi |
piacere | piacqui |
prendere | presi |
rimanere | rimasi |
rispondere | risposi |
scrivere | scrissi |
tenere | tenni |
vedere | vidi |
venire | venni |
vivere | vissi |
Attenzione: Le forme irregolari dei paradigmi verbali sono disponibili nei dizionari, perciò quando si è incerti basta consultarli.
Completa il testo al passato remoto con i verbi tra parentesi.
Manzi parola (nascere) a Roma nel 1924 dove visse a lungo.
Dopo la seconda guerra mondiale a cui parola (partecipare) come sommergibilista, Manzi già nel 1946 parola (iniziare) la sua esperienza di insegnante presso il carcere “Gabelli” di Roma, per passare poi all’insegnamento nella scuola elementare.
Manzi parola (insegnare) fino al 1977 e in questi anni parola (occuparsi) di ricerca pedagogica, parola (pubblicare) diversi materiali didattici per la scuola. Manzì però parola (essere) anche scrittore, infatti parola (pubblicare) moltissimi libri di narrativa per ragazzi, tra i titoli più famosi citiamo “Orzowei” pubblicato nel 1955 e da cui parola (derivare) una serie di telefilm.
Di grande importanza parola (essere) il ruolo di maestro “televisivo” che Manzi parola (avere) dal 1960 al 1968. In quegli anni Manzi parola (dirigere) la trasmissione “Non è mai troppo tardi”, trasmissione per l’alfabetizzazione di adulti analfabeti. Il programma veniva trasmesso di sera.
In Italia in quegli anni il numero di analfabeti era altissimo e, proprio grazie alle lezioni a distanza di Manzi, moltissime persone parola (riuscire) a prendere il diploma di licenza elementare.
Manzi parola (occuparsi) anche dell’insegnamento dell’italiano a stranieri, infatti nel 1992 parola (ideare) e parola (dirigere) la trasmissione “Impariamo insieme. L'italiano per gli extracomunitari” prodotta per la RAI 3.
parola (morire) nel 1977 a Pitigliano in provincia di Grosseto dove parola (essere) anche sindaco della città dal 1995 al 1997.
Grande ruolo parola (avere) in Manzi i viaggi (dal 1954 al 1977) che egli parola (fare) in America latina che avevano per obiettivo la scolarizzazione degli adulti.
Leggi il testo di Peppino Ortoleva sulla funzione della TV e prova a rispondere alle seguenti domande.
2. Secondo De Mauro solo la TV aveva un ruolo educativo?
3. Quale è stata la funzione della TV secondo Ortoleva?
Leggi il seguente articolo di Calcini in cui presenta il lavoro di una ricerca sull’italiano televisivo condotta da cinque università italiane. Poi rispondi alle domande.
Come è cambiata la lingua italiana con la televisione?
“L’italiano in tivù? A dispetto delle apparenze si scopre che non è poi così male. Ad affermarlo una ricerca condotta per due anni da 40 ricercatori di 5 università italiane, che hanno selezionato, trascritto e analizzato con metodo scientifico decine di ore di programmi, per tracciare le evoluzioni della lingua italiana in 30 anni di tv. […]
«È la prima volta che l’evoluzione dell’italiano in tv viene analizzata con criteri scientifici» spiega la professoressa Ilaria Bonomi, coordinatrice della ricerca finanziata dal Ministero e responsabile del dipartimento di Filologia Moderna della Statale di Milano. Si sono individuati diversi generi televisivi analizzati rispettivamente dall’Università di Catania (soap opera e fiction), della Tuscia (linguaggio scientifico e politico), di Milano (notiziari), Genova (intrattenimento) e Firenze con la funzione di coordinare e preparare un corpus definito LIT (Lessico italiano televisivo).
Alla fine, che lingua italiana ne è risultata? «Per esempio, per l’informazione il catastrofismo non è giustificato – spiega la Bonomi –. Quello dei notiziari è un parlato serio semplice. Comunque in 30 anni di tv c’è stata un’evoluzione verso la spettacolarizzazione, il cercare l’attenzione del pubblico, la sua complicità. Si dà più spazio al parlato dei cittadini, c’è più oralità e spontaneità». E così generi come la fiction tv hanno sempre più adottato un italiano colloquiale, mentre i programmi per ragazzi mantengono un discorso costruito. I programmi contenitore hanno virato verso una conversazione spettacolarizzata, al pari del linguaggio della politica che negli ultimi 15 anni è diventato meno specializzato e più ‘generalista’, col rischio di diventare «contenutisticamente vacuo ma economicamente interessante». Promossi i programmi di divulgazione scientifica a patto però che «dalla dimensione di spettacolo non si passi a quella del fantastico». «Fino al ’76 la tv ha svolto un ruolo guida nella lingua, poi si è sempre più avvicinata allo standard della lingua parlata. Uno standard medio che possiamo definire buono».
Brano tratto dall'articolo "Sorpresa: l'italiano tv promosso da 5 atenei" di Angela Calvini, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Giugno 2009
Scegli la risposta giusta.
Quale era l’obiettivo della ricerca?
Che cos’è il LIT (Lessico dell’Italiano Televisivo)?
Come è cambiata la lingua della TV negli ultimi trent’anni?
Tra le caratteristiche della varietà dell’italiano televisivo, sono stati individuati i seguenti elementi: aferesi, l’apocope, attenuativi, elativi.
L’aferesi consiste nella caduta di una vocale o di una sillaba all'inizio di parola come per esempio:
‘sto al posto di questo,
‘nsomma, al posto di insomma.
Esempio tratto da Affari tuoi (Rai Uno, 26/05/2006):
dai ! dai ! [xxx] con sto blu qui / un gabbiano / non può non andare nel mare //
L’apocope consiste nel troncamento, nella caduta di un fono o di una sillaba in finale di parola come per esempio:
han fatto, son venuto
Esempio tratto da TG1 (Rai Uno, 18/07/2006):
ho intrapreso questa / questa carriera di allenatore / e mi son reso che è una carriera che /
Con attenuativi si intendono parole come per esempio attimino, secondino, momentino con suffissi in -ino.
Esempio: allora ci dica // probabilmente la cerimonia nuziale dovrà essere fatta ehm più spartana ridimensionata un attimino /
Si tratta di suffissi come -issimo utilizzati per aumentare al massimo grado un aggettivo un avverbio, come per esempio morbidissimo, tristissimo ecc.
Collegati al corpus LIT ed esegui la seguente ricerca: cerca le seguenti apocopi ‘sto, ‘sta, ‘ste. indicando come chiave di ricerca dapprima i programmi di intrattenimento e successivamente i programmi di informazione. Poi confronta i dati ottenuti.
L’apocope nel LIT
Collegati al corpus LIT e cerca esempi di apocope. Per ogni forma di apocope trovata leggi le informazioni contenute nei metadati e segna l’indicazione esatta dei minuti in cui compare l’elemento linguistico cercato; poi clicca a sinistra sul nome della trasmissione e potrai vedere e ascoltare il video al punto preciso in cui viene pronunciata l’apocope. Si tratta di un monologo? Di un dialogo? È il parlato del giornalista? ecc.
Le forme attenuative nel LIT
Collegati al corpus LIT e cerca le forme attenuative: momentino, attimino, secondino, indicando come chiave di ricerca dapprima i programmi di intrattenimento e successivamente i programmi di informazione. Confronta i dati ottenuti.
Spiegane poi il significato nel contesto in cui compaiono.
Gli elativi nel LIT
Collegati al corpus LIT ed esegui la seguente ricerca: cerca le parole composte con il suffisso -issimo. Per la ricerca metti davanti un asterisco *.
Osserva se hai trovato in maggior numero aggettivi o avverbi.
La Tv non solo favorì l’unione linguistica e l’alfabetizzazione ma incise notevolmente sugli usi e costumi della società italiana anche grazie al ruolo che svolse la pubblicità.
Nei video che seguono viene presentata la storia e la fortuna della pasta attraverso le scelte commerciali di Pietro Barilla e la pubblicità che ne venne fatta.
Seguono ora alcune brevi sequenze video dal titolo “Pietro Barilla. La pubblicità dei buoni sentimenti” tratte dal programma televisivo La storia siamo noi prodotto dalla Rai Educational e condotto da Giovanni Minoli.
[video:file=video/esercizi/perc_tv/Barilla1.flv]
Titolo: Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti
Programma: La storia siamo noi
Emittente: Rai Tre
Data: 19/04/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Pietro Barilla era dell’idea che alla pasta andasse dato prestigio e fama
[video:file=video/esercizi/perc_tv/Barilla2.flv]
Titolo: Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti
Programma: La storia siamo noi
Emittente: Rai Tre
Data: 19/04/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
La pasta era un cibo soprattutto per le famiglie benestanti
Pietro Barilla fu un grande imprenditore che ebbe anche un importante ruolo nella trasformazione delle abitudini sociali degli italiani.
Ti presentiamo ora due brevi sequenze video dal titolo “La storia di Pietro Barilla” tratte dal programma televisivo La storia siamo noi. Nella prima sequenza viene presentata la figura di Pietro Barilla e nel secondo sentirai una testimonianza dello stesso Barilla.
[video:file=video/esercizi/perc_tv/Barilla3.flv]
Titolo: Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti
Programma: La storia siamo noi
Emittente: Rai Tre
Data: 19/04/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
1. Pietro Barilla era
2. Parma era
[video:file=video/esercizi/perc_tv/Barilla4.flv]
Titolo: Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti
Programma: La storia siamo noi
Emittente: Rai Tre
Data: 19/04/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
1. Pietro Barilla racconta che
2. Pietro Barilla
Che cos’era il Carosello? Nella breve sequenza video dal titolo Arriva il Carosello tratte dal programma televisivo La storia siamo noi il pubblicitario Emanuele Pirella spiega in breve che cos’era il Carosello.
Guarda il seguente video del programma e indica se le frasi sono vere o false.
[video:file=video/esercizi/perc_tv/Barilla5.flv]
Titolo: Pietro Barilla: la pubblicità dei buoni sentimenti
Programma: La storia siamo noi
Emittente: Rai Tre
Data: 19/04/2007
Per gentile concessione di Rai Teche.
Il Carosello è paragonato a una fiaba che alla fine ha una morale.
Il Carosello ha avuto molte imitazioni all’estero.
Il Carosello è stato visto da generazioni di italiani.
Come abbiamo visto, in italiano gli aggettivi si possono trovare in posizione prenominale (prima del nome) o postnominale (dopo il nome). Ci sono alcuni aggettivi che hanno una posizione abbastanza fissa, come gli aggettivi determinativi che si trovano prima del nome, come nell’esempio:
Gli aggettivi di relazione (appartengono agli aggettivi qualificativi) si trovano solo dopo il nome, come nell’esempio:
Completa i testi con la posizione corretta degli aggettivi. Per controllare le soluzioni puoi vedere nuovamente i video alle pagine precedenti (1 - 2 - 3).