Articolo indeterminativo

Morfologia

1. Forme

 

L’articolo indeterminativo ha soltanto il singolare e le sue forme sono:

 

 

singolare

maschile

uno, un

femminile

una (un’)

 

La forma maschile un si usa davanti a:

 

- consonante semplice e gruppi di consonanti, esclusi i casi indicati successiva­mente (in cui si usa uno): un cane, un crostino, un flauto...

- vocale o semiconsonante (di nomi evidentemente maschili): un anno, un uomo (senza apostrofo).

 

La forma maschile uno si usa davanti a z, s seguita da consonante, sc (palatale), gn, x e in genere anche davanti a ps e pn: uno zio, uno specchio, uno scemo, uno gnomo (uno psicologo, uno pneumatico)

 

La forma femminile una si usa davanti a qualsiasi consonante; la forma un’ si usa davanti a qualsiasi vocale (di nomi evidentemente femminili): un’anima, un’epoca, un’i­sola, un’oca, un’unghia.

 

2. Funzioni

 

L’articolo indeterminativo segnala che nominiamo una cosa ancora sconosciuta a chi ascolta o legge: qualcosa, appunto, di indeterminato e che solo dopo la prima segnalazione diventerà noto e dunque determinato (ad es. C’era una volta un re). L’articolo indeterminativo può servire a indicare anche qualcosa che non occorre precisare: prendi una sedia. La funzione dell’articolo indeterminativo si comprende meglio se viene studiata insieme con quella dell’artico­lo determinativo: vedi qui sotto.

L’articolo indeterminativo un, uno, una può, ovviamente, accompagnare solo nomi singolari. L’«indeterminatezza» per i nomi al plurale si esprime con l’articolo partiti­vo al plurale o con gli aggettivi indefiniti alcuni, taluni, certi.

 

Per chiarire la distinzione di funzione tra articolo determinativo e articolo indeterminativo basta vedere il testo seguente:

 

Un vaso di fiori è caduto sulla testa di un passante. Il vaso non si è rotto, mentre il passante è stato gravemente ferito e portato all’ospedale.

 

Nel primo enunciato, vaso di fiori e passante sono accompagnati dall’articolo indeterminativo perché sono elementi nominati per la prima volta e quindi non ancora «conosciuti». Nel secondo enunciato, gli stessi termini sono accompagnati dall’articolo determinativo, perché ormai sono «co­nosciuti». Invece, testa e ospedale sono subito accompagnati dall’articolo determinativo, perché di testa ogni individuo ne possiede una sola: quanto all’ospedale, o mi riferisco genericamente alla categoria «ospedale», ben conosciuta da tutti, oppure mi riferisco all’unico e ben noto ospedale della cittadina in cui si svolge il fatto.