La congiunzione

Morfologia

La congiunzione è una parte del discorso invariabile che serve a creare un legame tra due o più parole o frasi.

 

Le congiunzioni si dividono in due gruppi:

a) congiunzioni coordinanti

b) congiun­zioni subordinanti

Le prime creano tra le frasi un legame di coor­dinazione, le seconde di subordinazione.

Molti elementi (dunque, quindi, tuttavia, anzi, però, senonché, infatti, perciò, ebbene, in realtà, peraltro, nondimeno), considerati tradizionalmente, nel sistema della lingua, come congiunzioni, in realtà svolgono la loro funzione prevalentemente sul piano testuale (tra blocchi di testo oltre che tra segmenti frasali). Anche elementi che svolgono funzione di congiunzione all’interno della frase o tra frasi, possono passare al ruolo di congiunzioni testuali (e, ma, comunque, benché, quando, perché).

Congiunzioni coordinanti

Morfologia

Le congiunzioni coordinanti si dividono in vari tipi:

 

- copulative: servono a unire due parole o frasi, anche esprimendo negazione: e, ed, anche,, neppure, nemmeno, neanche, inoltre, per di più;

 

- disgiuntive: separano due parole o frasi, escludendone una: o, oppure;

 

- avversative: contrappongono due parole o frasi: ma, però, bensì, anzi, tuttavia, in­vece, nondimeno, pure, eppure, piuttosto. Tutte queste congiunzioni hanno anche valore di congiunzione testuale;

 

- esplicative: precisano un’idea rispetto alla precedente: cioè, ossia, infatti;

 

- correlative: mettono in relazione due o più elementi per mezzo di congiunzioni copulative o disgiuntive: sia... sia, o... o, così... come, tanto... quanto, non solo... ma anche, né... né;

 

- conclusive: già segnalate sopra come congiunzioni testuali, servono a concludere quello che si è detto: dunque, quindi, perciò, per­tanto, ebbene.

 

 

Congiunzioni subordinanti

Morfologia

Le congiunzioni subordinanti si dividono in vari tipi:

 

- dichiarative: che, come.

 

- causali: perché, poiché, giacché, siccome, dato che, visto che, ecc.

 

- finali: perché, affinché, ecc.

 

- temporali: quando, mentre, appena (che), dopo che, prima che, dal tempo che, finché, ogni vol­ta che, ecc.

 

- consecutive: così... che, tanto... che, tanto... da, in modo... da, ecc.

 

- concessive: benché, sebbene, per quanto, quantunque, malgrado che, ecc.

 

- condizionali o ipotetiche: se, purché, a condizione di, qualora, caso mai, posto che, nel caso che, ecc.

 

- modali: come, come se, ecc.

 

- comparative: più... che, meno... che, meglio... che, peggio... che, più di quello che, tanto più... quanto più, piuttosto che ecc.

 

Un uso errato di recente diffusione

Si segnala che l’uso della locuzione congiunzionale piuttosto che con valore di semplice disgiuntiva (o, oppure) è errato. Si tratta di un regionalismo di area lombarda che tende a diffondersi perché di aspetto più ricercato della semplice disgiuntiva, ma che ingenera confusione nell’interpretazione del senso del discorso. Piuttosto che implica una chiara preferenza tra più termini e quindi non può valere come semplice disgiuntiva. Es. Andrò in vacanza in Provenza piuttosto che in Spagna significa che preferirò decisamente la Provenza e che non sono davanti alla libera scelta tra le due destinazioni.

 

- eccettuative: (che esprimono l’«eccezione», cioè l’esclusione di qualcosa): fuorché, eccetto che, salvo che, tranne che, a meno che ecc.

 

- interrogative: se, come, perché, quando (alle quali si aggiungono gli avverbi dove, quan­to, ... e i pronomi interrogativi che, quale,..).