"Il visconte dimezzato"

    Letteratura e teatro

    Il visconte dimezzato è un romanzo ambientato nel ‘700 ed ha per protagonista il visconte Medardo di Terralba che, mentre combatte contro i Turchi, viene tagliato esattamente a metà da una palla di cannone. Le due parti iniziano a vivere autonomamente, manifestando ognuna nascono carattere opposto: il Gramo compie solo azioni malvagie mentre il Buono è sempre nobile e generoso. Per i loro eccessi di bene e di male, il Gramo e il Buono risultano insopportabili e tutti si allontanano da loro, compresa Pamela, la coraggiosa contadina amata da entrambi. Dopo molte avventure le due metà si incontrano di nuovo e combattono un feroce duello al termine del quale un chirurgo tenterà di cucirle di nuovo insieme.

     

    Nel numero 3 dei Quaderni Il gusto dei contemporanei, che raccolgono i dibattiti avvenuti a Pesaro tra gli studenti delle scuole superiori e alcuni importanti autori della letteratura contemporanea, viene pubblicata l'intervista fatta a Calvino l'11 maggio 1983. Qui lo scrittore spiega il significato del suo nuovo romanzo:

     

    Quando ho cominciato a scrivere ‘Il visconte dimezzato’, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente anche gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell'uomo tagliato in due, dell'uomo dimezzato fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra.

     

    Così inizia la storia di Medardo di Terralba, che di lì a poco una cannonata turca trasformerà nel visconte dimezzato. A narrare è il nipote del visconte, figlio illegittimo della sorella; di lui non viene mai detto il nome.

     

    C'era una guerra contro i turchi. Il visconte Medardo di Terralba, mio zio, cavalcava per la pianura di Boemia diretto all'accampamento dei cristiani. Lo seguiva uno scudiero a nome Curzio. Le cicogne volavano basse, in bianchi stormi, traversando l'aria opaca e ferma РPerch̩ tante cicogne? Рchiese Medardo a Curzio, Рdove volano? Mio zio era nuovo arrivato, essendosi arruolato appena allora, per compiacere certi duchi nostri vicini impegnati in quella guerra. S'era munito d'un cavallo e d'uno scudiero all'ultimo castello in mano cristiana, e andava a presentarsi al quartiere imperiale.РVolano ai campi di battaglia, Рdisse lo scudiero, tetro РCi accompagneranno per tutta la strada.

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