Toscana: tratti linguistici

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    Tratti fonetici

    • Riduzione del dittongo uo in o in forme come bono per ‘buono’, novo, per ‘nuovo’, foco per ‘fuoco’, voto per ‘vuoto’.

    • Spirantizzazione (detta anche gorgia toscana) di c, p, t intervocaliche come in la chasa inthonachatha (‘la casa intonacata’).

    • Spirantizzazione delle consonanti palatali c e g intervocaliche come in bascio per ‘bacio’ la sgente per ‘la gente’, la scena per ‘la cena’.

    • Nella realizzazione di e aperta e chiusa e di o aperta e chiusa sono presenti oscillazioni: la distinzione che a Firenze prevede per la é (e chiusa) méttere, scéndere, véndere, vénni, cérco, néve e per la è (e aperta) èbbi, spègnere, èsco, maèstro è completamente invertita in altre zone della Toscana, dove si hanno stabilmente le pronunce mèttere, scèndere, vèndere, vènni, cèrco, nève, ecc. Per la o con le forme fiorentine cómpito, tósse, feróce, fuori Firenze si hanno anche le pronunce còmpito, tòsse, feròce.

    • Su influsso dell’italiano settentrionale sono in espansione la pronuncia sonora della s sorda intervocalica (casa, Pisa, con s sonora invece che sorda) e la pronuncia sonora della z sorda iniziale (zolla con la z sonora invece della sorda).

    • Espansione del passaggio s>z dopo le consonanti l, n, r in parole come falzo per ‘falso’, perzo per ‘perso’, penzo per ‘penso’.

    • Pronunce particolari della varietà toscana: guasi per quasi, Affrica per Africa, accellerare per accelerare

     

    Tratti morfosintattici

    • Uso della prima persona plurale con forma del verbo impersonale, del tipo noi si dice, noi si andava, ecc.

    • Preferenza dell’ausiliare essere con i verbi servili potere, volere e dovere: sono dovuto andare di persona, non è potuto scendere, si è voluto presentare a tutti i costi.

    • Tendenza ad anticipare il pronome clitico con il verbo all’infinito: lo sai fare?, non vi preoccupate, non glielo dire.

    • Uso vitale dell’aggettivo/pronome dimostrativo codesto: codesto vestito ti sta proprio bene, che ci fai con codesto bastone?

    • Duplicazione pronominale in frasi del tipo: la lo vede sempre!, la l’ha trovato per sbaglio (dove il primo pronome la ha la funzione di soggetto ‘lei’).

    • Inversioni pronominali in forme come: ho paura di non ce la fare (invece che ‘di non farcela’).

    • Uso della forma plurale anche per nomi invariabili: le paste per ‘la pasta’ o cambio di genere, gli analisi per ‘le analisi’.

    • Estensione del raddoppiamento fonosintattico in sequenza del tipo: i ssole ‘il sole’, te lo ddirrò ‘te lo dirò’, parla quante llui ‘parla quanto lui’.

     

    Lessico

    • Per il lessico del fiorentino si rimanda al Dizionario del fiorentino contemporaneo, mentre si segnalano

    • parole italiane che in Toscana hanno significati diversi: albero per ‘pioppo’ (bianco), anello per ‘ditale’, brontolare per ‘rimproverare’, cassetta per ‘cassetto’. confondersi per ‘darsi pensiero, preoccuparsi’, giovarsene per ‘non schifarsi’ (te ne giovi di usare la mia forchetta?), meritare per ‘convenire, valere la pena’, peso per ‘pesante’, ieri l’altro per ‘l’altro ieri’, anno per ‘l’anno scorso’, gota per ‘guancia’, guanciale per ‘cuscino’, sgombero per ‘trasloco’.

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