Roberto Benigni

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Roberto Benigni in "La voce della luna" di Fellini. Fonte: INDIRE, Olycom spa

Roberto Benigni (Castiglion Fiorentino, Arezzo, 1952) attore e regista. Negli anni settanta, crea insieme al regista Giuseppe Bertolucci il personaggio del contadino toscano Cioni Mario, che irrompe, con la sua esuberanza gestuale e soprattutto verbale, prima sugli schermi televisivi ("Onda Libera", 1976) e poi al cinema, dove debutta con "Berlinguer ti voglio bene" (1977, regia dello stesso Bertolucci).

Gioioso e irriverente, inaugura la fortunata stagione della comicità toscana, trasforma i suoi spettacoli ("Tuttobenigni") e le sue apparizioni televisive in eventi e ogni suo film in una progressiva esaltazione delle sue doti comiche. Al cinema, recita per registi di calibro internazionale come Jim Jarmusch ("Daunbailò", 1986, in cui sfoggia un'irresistibile anglo-toscano), Federico Fellini ("La voce della luna", 1990) e Blake Edwards ("Il figlio della pantera rosa", 1993), ma è soprattutto con i film da lui stesso diretti che entra nell'immaginario collettivo. Dopo l'esordio con "Tu mi turbi" (1983), firma con Massimo Troisi "Non ci resta che piangere" (1984), surreale viaggio nel tempo (anno 1492) e film campione d'incassi della stagione, in cui i due attori-registi creano un connubio tra comicità toscana e napoletana che consacra la popolarità di entrambi. Con "Il piccolo diavolo" (1988), in cui è straripante accanto a Walter Matthau, inaugura il sodalizio con lo sceneggiatore Vincenzo Cerami, co-autore anche per i suoi film successivi. In "Johnny Stecchino" (1991), gioca con la tematica del doppio (un mafioso e il suo inconsapevole sosia) e con "Il mostro" (1994) costruisce una commedia degli equivoci attorno alla figura di un sospetto serial killer.

Realizza il suo capolavoro con "La vita è bella" (1997), uno straordinario successo internazionale che vale a Benigni il Gran premio della giuria al Festival di Cannes l'Oscar come miglior film straniero e miglior attore (assegnato per la prima volta a un interprete maschile italiano). In seguito, firma pellicole meno riuscite ("Pinocchio", 2002; "La tigre e la neve", 2005), ma raccoglie grandi consensi di critica e di pubblico per le sue originali e vivaci riletture della "Divina Commedia" dantesca ("Tutto Dante", 2006-2012) e della Costituzione italiana ("La più bella d'Italia", 2012).

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