L'uso assoluto dei verbi. Verbi con indicazioni di "misura"

    Sintassi

     

    Uno stesso verbo può avere più significati: per ciascun significato presenta in genere valenze diverse e richiede argomenti diversi.

     

    a) L’uso assoluto dei verbi

    Il verbo leggere, per esempio, si comporta normalmente come verbo bivalente perché richiede due argomenti, il soggetto e l’oggetto diretto, ma può comportarsi anche come un verbo monovalente. Se confrontiamo le due frasi il mio bambino legge una favola e il mio bambino legge avvertiamo chiaramente che il verbo legge ha qui due significati abbastanza diversi e cioè nel primo caso ‘sta leggendo una favola’, nel secondo ‘sa leggere, ha imparato a leggere’. Troviamo la stessa differenza tra Paola dipinge paesaggi e Paola dipinge, Pietro lavora il marmo e Pietro lavora (‘è un gran lavoratore’ o ‘è al lavoro’ o ‘ha trovato lavoro’). Moltissimi verbi bivalenti o trivalenti quando vengono usati con questo significato ‘assoluto’ (ma al tempo stesso specifico) che non richiede un secondo argomento diventano, quindi, monovalenti.

     

    b) da verbo monovalente a verbo bivalente

    Si dà, naturalmente, anche il caso inverso, di un verbo monovalente che, usato con un significato diverso, diventa bivalente, indiretto o diretto. È il caso di un verbo molto importante come vivere. Il suo significato di base è ‘essere in vita’ ed è monovalente (Ada vive). Nel significato di ‘risiedere, abitare’ in un luogo (Ada vive a Milano) o anche ‘tenersi in vita, sostentarsi’ (Paolo vive di rendita; e figuratamente Gino vive di ricordi), è bivalente con secondo argomento indiretto. Anche nel significato di ‘passare con intensa partecipazione attraverso una situazione’ o ‘impegnarsi molto in un’attività’ (I ragazzi hanno vissuto una brutta esperienza o vivono lo sport) è bivalente con secondo argomento diretto.

     

    c) da verbo zerovalente a verbo bivalente o trivalente

    Anche i verbi zerovalenti, usati in senso figurato, diventano bivalenti e anche trivalenti. Il verbo piovere in senso proprio è zerovalente, ma in espressioni come piovono sassi o piovono rimproveri è monovalente. Il verbo tuonare in senso proprio è zerovalente, ma in un’espressione come il direttore tuona i suoi ordini ai dipendenti è trivalente.

     

    Verbi con indicazioni di “misura”

     

    Esiste un piccolo numero di verbi che richiedono un elemento aggiuntivo, senza preposizione, che non ha la funzione di oggetto diretto ma indica una “misura” espressa normalmente con un’indicazione quantitativa: Il film dura due ore; Quel cappotto costa mille euro; Il pacco pesa due chilogrammi; L’appartamento vale un milione di euro, ecc. Questi elementi senza preposizione possono essere sostituiti da avverbi di quantità indefinita (…dura molto; … costa quanto il tuo o più del tuo o costa caro; ecc.), il che dimostra che hanno un valore avverbiale.

    Alcuni di questi verbi (valere, pesare, costare, durare) sono usati spesso con significato assoluto e richiedono quindi solo con l’argomento soggetto: Mario vale; questo vestito costa; questa valigia pesa; il bel tempo dura. E alcuni verbi possono anche presentare significati e costruzioni diverse. Vediamo due esempi:

     

    1) il verbo pesare nell’esempio Il pacco pesa due chilogrammi significa ‘avere un peso’, e in questo significato è accompagnato solo da un'espressione che indica misura; può però avere altri significati e cioè quello di ‘gravare col proprio peso’ e in tal caso ha un argomento indiretto che indica ‘su che cosa’ si esercita e si scarica il peso, es. la cupola pesa sui pilastri o, in senso figurato, questo fatto pesa sulla mia coscienza. Può anche avere il significato di ‘compiere la pesatura di un oggetto’ e in tal caso ha un vero argomento oggetto diretto, es. Ho pesato personalmente il pacco sulla bilancia della posta. In questo caso la frase può essere resa passiva: questo pacco è stato pesato sulla bilancia della posta personalmente da me.

     

    2) il verbo distare nella sua costruzione di base richiede anche l’argomento che indica il punto da cui si misura la distanza (dunque è bivalente): la stazione dista 3 chilometri dal centro (non sarebbe completa una frase come la stazione dista dal centro, mentre dista 3 chilometri si può dire solo se sappiamo da quale punto consideriamo la distanza).

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