Friuli Venezia Giulia: tratti linguistici

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    Tratti fonetici

    - Articolazione debole delle consonanti rafforzate e delle consonanti palatali intervocaliche.

    - Come anche nel Triveneto e in altre varietà settentrionali manca il raddoppiamento fono sintattico, cioè la pronuncia intensa di alcune consonanti dopo certi monosillabi, che si verifica nell’italiano standard in casi del tipo a ccasa, è vvero, ho ffatto, a ttavola.

     

    Tratti morfosintattici

    - Cancellazione pronomi atoni come ci e ne: qui non è nessuno (‘qui non c’è nessuno’), non è problema (‘non c’è problema’), io prendo tre (‘io ne prendo tre’).

    - Sostituzione degli articoli lo, gli, uno con il, i, un, ad esempio il zio.

    - Come anche in altre varietà settentrionali, uso di gli e le indifferentemente per il maschile e il femminile: ho incontrato Paolo e le ho detto…

    - Uso di suo anche per il plurale.

    - Uso della doppia negazione: non sono niente d’accordo, nessuno non ascoltava.

    - Tipici usi preposizionali: vado di mia madre (‘vado da mia madre’), via per l’estate (‘durante l’estate’, modellato sul dialetto vie pa l’istat), far di per ‘fingere’.

     

    Lessico

    - Calchi sul dialetto come venire vicino per ‘rincasare’ (friulano vignì dongje), in battuta di sole per ‘in pieno sole’ (friulano in batude di soreli), oggi mattina per ‘questa mattina’ (friulano vuè a buinore).

    - Calchi semantici sempre sul dialetto: affetto ‘buona volontà’ (friulano afiet), caloroso ‘collerico’ (friulano caloros), taglietto ‘bicchiere di vino’ (friulano taj).

    Materiali collegati