Definizione

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    L’espressione lingue in contatto risale agli studi sociolinguistici degli anni Cinquanta di Weinreich ed è stata riferita anche all’italiano come lingua di contatto nel 1987 da Giovanni Freddi, sebbene con un’accezione diversa, ovvero parlando di “insegnamento dell’italiano come lingua di cultura e di contatto” per rispondere a motivazioni allo studio dell’italiano culturali e generiche.

     

    In seguito l’espressione italiano di contatto compare nei lavori della “Commissione di studio per il programma di riordino dei cicli di istruzione” del Ministero dell’Istruzione di Tullio De Mauro. In tali documenti l’espressione rinvia al concetto di contatto di matrice sociolinguistica, definendo l’italiano come lingua di contatto per gli alunni di origine straniera, soprattutto per i figli degli immigrati stranieri, sia nel caso siano nati in Italia e abbiano una competenza nativa o quasi nativa in italiano, sia nel caso in cui l’italiano sia appreso da giovani che arrivano in Italia con già una competenza nella propria lingua di origine.

     

    Vedovelli riprende l’espressione sottolineando come l’italiano per i giovani e giovanissimi figli di immigrati stranieri costituisca un territorio di contatto composito tra identità linguistiche e culturali diverse che si trovano a convivere in un processo di ridefinizione della propria identità che diventa fonte di arricchimento.