Le proposizioni interrogative

Milva, in una fotografia degli anni OttantaRileggi queste frasi liberamente adattate dal video che hai appena visto:

 

  • Nel 1997 il Piccolo teatro compie cinquant’anni?
  • E allora cosa fa Giorgio Strehler a […] Roma?
  • Adesso si tratta di vedere che cosa succederà dal ’97 in avanti. Si farà il 51° del Piccolo […] o, ricchi di quest’esperienza enorme che abbiamo alle nostre spalle, […] cerchiamo di fare meglio”?

 

Queste frasi sono tutte proposizioni interrogative (link alla Grammatica di Sabatini). Cos’hanno in comune queste domande?

 

  • Il punto interrogativo alla fine.
  • Uno schema intonazionale ascendente.

 

Ascolta l’audio delle tre domande: fai attenzione all’intonazione che viene data all’ultima parte della frase.

 

 

A differenza di quanto accade in altre lingue, infatti, nell’italiano non sempre c’è un elemento sintattico che indichi che una frase è una domanda. Osserva queste tre frasi:

 

  • Quando compie cinquant’anni il Piccolo?
  • Nel 1997 il Piccolo teatro compie cinquant’anni.
  • Nel 1997 il Piccolo teatro compie cinquant’anni?

 

La prima frase è una interrogativa introdotta da quando. La seconda è una frase che afferma qualcosa, la terza è una interrogativa ma, sintatticamente, è identica alla precedente. Nell’italiano scritto il punto interrogativo distingue un’affermazione da una domanda. Nell’italiano parlato, quando una domanda non è introdotta dalle congiunzioni perché, quando, ecc., solo l’intonazione della frase la differenzia da una affermazione.